quàssia

sf. [sec. XIX; dal latino scientifico Quassia, nome coniato da Linneo in onore di un indigeno del Suriname (Graman Quassi) che aveva scoperto le virtù terapeutiche della pianta]. Nome comune usato per indicare le piante del genere Quassia della famiglia Simarubacee al quale appartiene Quassia amara, piccolo albero originario della Guayana, coltivato e inselvatichito in buona parte dell'America Centro-Meridionale. È alto ca. 5-8 m, con foglie alterne, imparipennate, molto decorative, e fiori scarlatti raccolti in racemi o in fascetti terminali. L'estratto che si ottiene dal legno, inodore e di sapore amarissimo, contiene tre principi attivi (la quassina l'α e β picrosmina) ed è usato in farmacia come eupeptico, antianoressico e per promuovere la secrezione del succo gastrico. Si usa anche in liquoreria per la preparazione di amari.

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