pianto (sostantivo)
Indicesm. [sec. XIII; latino planctus-us, il battersi il petto].
1) Il piangere, il versare lacrime: pianto dirotto, irrefrenabile; un pianto di dolore, di rabbia, di gioia. Per estensione, lacrime: occhi molli di pianto; sciogliersi in pianto, sfogarsi in copiose lacrime. In particolare, Muro del pianto, muro occidentale della spianata del Tempio a Gerusalemme. § Tra le popolazioni di interesse etnologico, è diffuso il pianto funebre, rito che intende esprimere, con grida, rievocazioni e lamenti, il dolore per la morte di una persona. Tale rito ha in genere lo scopo di allontanare lo spirito del defunto che altrimenti potrebbe rivelarsi pericoloso per il gruppo sociale al quale apparteneva.
2) Fig., dolore, lutto; afflizione, lamento: sorride con le labbra ma ha il pianto nel cuore; la vita è spesso fatica e pianto. Per estensione, cosa o persona che è motivo di afflizione, di dolore, di tristezza; iperb. o scherzoso, di ciò che appare penosamente fastidioso o scadente: quel film è proprio un pianto.
3) Componimento poetico tipico del Medioevo, appartenente al genere del lamento.
4) Liquido che fuoriesce da ferite accidentali, tagli di rami o altre lacerazioni delle piante; nei Paesi temperati il fenomeno si manifesta con maggiore evidenza nella primavera, alla ripresa dell'attività vegetativa.In alcune piante tropicali il fenomeno è naturale e assume anche aspetti spettacolari. Talvolta il liquido viene usato anche a scopi alimentari: è il caso del pulque, estratto da alcune specie di Agave, e del succo dell'acero.