pòrro

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; latino porrum o porrus].

1) Nome comune della pianta Allium porrum della famiglia Alliacee originaria dei Paesi mediterranei, spesso coltivata per il bulbo, carnoso, di forma molto allungata, che si mangia come ortaggio.

2) In medicina, sinonimo di verruca.

Agraria

Il porro ha esigenze analoghe alla cipolla, e cioè predilige terreni di medio impasto, profondi, freschi e abbondantemente concimati con concimi sia organici sia minerali. Secondo la produzione (estiva, autunnale o autunno-vernina) si semina in semenzaio, su letto caldo, in dicembre-gennaio, marzo-aprile e giugno-luglio; all'emissione della sesta foglia si fa il trapianto in solchetti profondi ca. 10 cm e distanti 25-30 cm. La tecnica colturale prevede sarchiature, concimazioni, irrigazione e rincalzatura per l'imbianchimento del bulbo. In Italia il porro è coltivato su superfici modeste, in altri Paesi europei è assai diffuso. È un alimento assai apprezzato al quale sono attribuite inoltre dalla medicina popolare virtù salutari. In genere viene bollito e poi ripassato in teglia con burro e formaggio, oppure semplicemente condito, dopo la bollitura, con olio e limone. Con i porri si prepara inoltre un'ottima e saporita zuppa.

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