leucopenìa
sf. [sec. XX; da leuco-+greco penía, povertà]. Diminuzione dei leucociti del sangue al di sotto dei normali valori fisiologici. I globuli bianchi possono scendere fino a 1500-1000/mm3; al di sotto di questi valori si parla di aleucemia. Vi sono leucopenie globali e leucopenie parziali, neutrofile (neutropenia), linfocitiche (linfopenia), eosinofile (eosinopenia). Le più comuni sono le forme neutrofile, che nei casi estremi arrivano alla scomparsa quasi completa dei granulociti neutrofili (agranulocitosi). La leucopenia è un segno caratteristico di alcune malattie infettive, quali il morbillo, l'influenza, le setticemie, il tifo addominale, la febbre melitense. Accanto a queste forme, che hanno carattere transitorio, vi sono leucopenie gravi e progressive, come per esempio quelle neoplastiche dovute a invasione metastatica del midollo osseo, oppure le forme conseguenti all'esposizione ripetuta o massiva a forti dosi di radiazioni ionizzanti, di sostanze radioattive, di farmaci o di solventi industriali (benzolo, toluolo, ecc.). Tra le leucopenie parziali sono da annoverare pure le linfopenie che si possono osservare nel corso di alcune malattie neoplastiche del sistema reticolo-endoteliale (linfosarcoma, linfogranuloma maligno).