inventàrio
Indice
Lessico
sm. [sec. XIV; dal latino tardo inventaríum, da inventus, pp. di invenīre, trovare]. Rilevazione, elencazione e descrizione qualitativa e quantitativa, ordinata e completa, degli elementi di un patrimonio o di un complesso di cose costituenti un gruppo distinto, riferita a un istante determinato; anche l'atto dell'inventariare e il registro dell'inventario. Fig., elencazione particolareggiata, spesso monotona: la sua novella non è altro che un inventario di nomi e di fatti.In particolare: in archivistica, l'elenco, non necessariamente descrittivo, degli atti conservati in un archivio con l'indicazione della loro collocazione. Nelle biblioteche, inventario bibliografico, elenco di tutto il materiale bibliografico posseduto (libri a stampa e manoscritti), registrato secondo l'ordine della collocazione.
Diritto
La legge prevede l'inventario in tutti quei casi in cui considera opportuno che determinati soggetti, nel prendere possesso di una determinata entità patrimoniale, ne rilevino la precisa consistenza. L'inventario è pertanto obbligatorio negli istituti della tutela e dell'usufrutto, nell'eredità beneficiata, nel fallimento, nell'ipotesi di liquidazione societaria. § Nell'inventario si distinguono la ricognizione o ricerca, mediante la quale si accerta l'esistenza dei beni e la loro appartenenza giuridica all'azienda, attraverso l'esame di documenti e l'esame materiale dei beni; la classificazione, che suddivide i beni in classi o gruppi, in base al fine della rilevazione; la descrizione, per specificare le diverse qualità dei beni; la valutazione, attribuzione ai beni di una misura monetaria, applicando criteri diversi secondo che si tratti d'imprese o di aziende di erogazione. L'inventario di gestione va redatto in sede di costituzione della società e poi annualmente in occasione della chiusura dell'esercizio, in ossequio alla normativa civilistica e fiscale. L'inventario di costituzione contiene l'elenco, la descrizione e la valutazione dei beni e diritti conferiti e delle passività accollate relativi all'impresa sociale. Nell'inventario periodico di gestione il denaro in cassa, i crediti e i debiti sono valutati al valore nominale, i beni strumentali sono valutati sulla base del costo di acquisto o di produzione o al valore di mercato, se inferiore, come previsto dal legislatore civile. I valori delle attività e passività accolti nell'inventario periodico costituiscono la base per la misurazione della produzione d'impresa e soggiacciono a una logica valutativa che mal si presta a esprimere in essi il concetto di condizioni produttive, strumentali allo svolgimento della gestione. A tal fine è opportuno procedere saltuariamente alla redazione di un inventario, detto di rivalutazione, in modo da esprimere i valori capitali dell'impresa sulla base di criteri volti ad agganciare gli stessi a parametri. In occasione di particolari eventi della vita aziendale è poi necessario predisporre inventari nei quali l'esposizione delle attività e passività patrimoniali dell'impresa sia finalizzata alla determinazione di differenti nozioni di capitale netto. In ipotesi di fusione o cessione le attività e passività sono valutate tenendo conto di riferimenti di mercato, di fenomeni di obsolescenza economico-tecnica, dell'attitudine alla produzione del reddito, della coordinazione produttiva in atto. Si perviene così a una nozione di capitale netto strumentale alla definizione di nuovi rapporti societari ovvero di negoziazione in blocco dell'impresa. In ipotesi di liquidazione, i valori delle attività e passività sono determinati in funzione di una logica di realizzo dei beni, prescindendo da qualsiasi vincolo di coordinazione produttiva tra gli stessi. In ipotesi di fallimento l'inventario è redatto dagli organi fallimentari (curatore) e contiene l'indicazione delle attività fallimentari sulla base dei valori concretamente realizzabili dalle vendite all'incanto. Si definisce inventario di consegna o riconsegna l'inventario redatto per il controllo sull'operato di agenti e consegnatari o depositari di beni. Rispetto alla descrizione dei beni, l'inventario è: analitico, se indica ciascuna attività e passività; sintetico, se tali componenti patrimoniali sono raggruppate in poche voci. Per la periodicità l'inventario è: ordinario, se compilato a intervalli di tempo regolari; straordinario, se fatto in occasioni particolari della vita aziendale; secondo la forma si può avere un inventario a sezioni divise (o contrapposte o bilancianti) nelle quali si rilevano a sinistra le attività, a destra le passività e, a pareggio, il capitale netto; a sezioni unite (o sovrapposte) nel quale all'elenco degli elementi attivi segue quello degli elementi passivi e un riassunto nel quale si pone il capitale netto. Le valutazioni d'inventario possono essere di stima, se attribuiscono ai beni il valore che si ricaverebbe da una vendita; di funzionamento, se hanno per scopo la determinazione del risultato di esercizio. § Libro degli inventari, registro che deve essere tenuto dall'imprenditore commerciale, redatto all'inizio dell'attività d'impresa e contenente l'indicazione e la valutazione annuale delle attività e passività, riguardanti sia l'impresa sia la persona dell'imprenditore. Il libro, sottoscritto dall'imprenditore, deve essere presentato alla cancelleria del tribunale o a un notaio per la prescritta vidimazione. § Inventario di bordo, documento di bordo tenuto dalle navi e galleggianti marittimi e dai battelli della navigazione interna, facente parte del giornale nautico (insieme al giornale generale o di contabilità, al giornale di navigazione, al giornale di carico). Nel libro inventario sono trascritti analiticamente tutti i beni e gli attrezzi che formano il corredo e l'armamento dellanave e il loro stato di conservazione. Tale libro deve avere le pagine numerate e firmate, bollate col timbro d'ufficio del comandante del porto o dall'autorità consolare e deve esser tenuto nel modo prescritto dal Codice Civile per i libri di commercio.