idrazina
Indicesf. [sec. XIX; da idro-+az(oto) +-ina]. Composto binario dell'azoto con l'idrogeno di formula bruta N₂H4, che presenta la struttura molecolare
quale i due atomi di azoto sono uniti tra loro da un legame semplice anziché da un legame triplo come nella molecola N₂ dell'azoto libero. L'idrazina si prepara generalmente facendo reagire l'ammoniaca con una soluzione di ipoclorito di sodio (metodo Raschig): questo agisce da clorurante, trasformando l'ammoniaca in clorammina, NH₂Cl, la quale reagisce prontamente con l'ammoniaca ancora presente per dare l'idrazina:
Per ottenere buone rese in idrazina è necessario introdurre nel mezzo di reazione una piccola quantità di gelatina o di un'altra sostanza capace di fissare le minime tracce di metalli pesanti, in particolare di rame, in pratica inevitabilmente presenti: queste promuovono infatti la decomposizione della clorammina prima che essa possa reagire con l'ammoniaca. Dalla miscela ottenuta dalla reazione l'idrazina viene poi isolata sotto forma di solfato, dal quale mediante una soluzione concentrata di idrossido di potassio si libera l'idrazina sotto forma di monoidrato, N₂H4∤H₂O. Tale monoidrato è la forma più comune dell'idrazina come base libera e si presenta come un liquido incolore, quasi inodore, miscibile con l'acqua in tutti i rapporti e che alla pressione atmosferica distilla inalterato a 118,5 ºC. L'idrazina anidra si ottiene dal monoidrato distillandolo su idrossido di sodio solido in un apparecchio di argento: il vetro viene infatti attaccato dall'idrazina anidra. Questa si presenta come un liquido incolore, con un forte odore di pesce guasto e che fuma a contatto con l'aria, bolle a 113,5º C. L'idrazina ha carattere nettamente basico e dà luogo a due serie di sali, detti sali di idrazonio. Trattando l'idrazina con un riducente energico, per esempio con zinco e acidi, si scinde il legame tra i due atomi di azoto e si forma ammoniaca
In genere l'idrazina tende però a fungere da riducente, cedendo i suoi atomi di idrogeno a sostanze ossidabili e liberando contemporaneamente azoto elementare: la base anidra si ossida lentamente già a opera dell'ossigeno atmosferico e se viene accesa brucia all'aria. In soluzione l'idrazina riduce a metallo libero i sali di oro, argento, platino, mercurio, ecc. Gli usi tecnici dell'idrazina sono per ora limitati. La combustione dell'idrazina anidra con l'ossigeno sviluppa una grande quantità di energia, utilizzata nei motori a razzo quale propellente, il che ha portato allo sviluppo e al perfezionamento dei processi per la sua fabbricazione su scala industriale.