gàbbia

Indice

sf. [sec. XIII; latino cavĕa].

1) Sorta di piccolo recinto, per lo più a forma di cassetta, costituito da un telaio di ferro o legno a cui sono fissati fili di ferro o vimini disposti a graticciata o sbarrette di legno, in cui si tengono animali vivi di piccole dimensioni. Le moderne gabbie da stabulazione contengono mangiatoie e punti di abbeverata in genere mobili e un doppio fondo per isolare l'animale dagli escrementi e per facilitare la pulizia del complesso. Le gabbie da esperimento, usate frequentemente per restringere i movimenti dell'animale da studiare, possiedono dispositivi particolari, per esempio ruote in cui far correre i roditori, chiavistelli per aprire la porta dall'interno ecc., che si prestano allo studio delle capacità di apprendimento; in particolare la gabbia di Skinner, usata per lo studio del condizionamento operante, contiene un distributore di cibo che l'animale da esperimento può apprendere ad azionare mediante una leva. Per estensione: A) recinto simile ma più grande e robusto in cui si tengono rinchiuse le bestie feroci: la gabbia del leone .B) Nelle aule del tribunale e della Corte d'Assise: la gabbia degli accusati, recinto di sbarre di ferro in cui si isolavano gli imputati durante lo svolgimento del processo. Fig., prigione: finire in gabbia; lo hanno messo in gabbia. Per estensione, fig.: gabbia di matti, combriccola o ambiente di gente strana, rumorosa, litigiosa.

2) Per estensione, qualunque recinto, recipiente, contenitore che ricordi nella forma una gabbia. In particolare: A) gabbia dell'ascensore, il vano nel quale è posto l'ascensore; se si trova fra le scale viene recintato con grata metallica. B) Museruola di filo di ferro, corda o vimini che si mette ai buoi e sim. durante il lavoro, perché non danneggino le colture. C) In anatomia, gabbia toracica, lo scheletro del torace che racchiude e protegge gli organi contenuti nella cavità toracica. È costituita dal tratto dorsale del rachide, dalle costole e loro cartilagini, dallo sterno. È detta anche cassa toracica. D) Nell'atletica leggera, recinto fatto a U in cui avvengono i lanci del martello per garantire la sicurezza degli spettatori; è costituito da una rete di ferro montata su un'intelaiatura di tubi metallici e ha un'apertura per permettere l'“uscita” del martello. E) In edilizia, armatura, di servizio o di cemento armato, costituita da elementi lineari in legno o metallici, assemblati in forma analoga a quella di una gabbia; anche struttura in cemento armato o metallica, a forma di traliccio piano o spaziale. F) Negli impianti, gabbia di laminatoio, elemento fondamentale del laminatoio, che serve a sostenere i cilindri di laminazione. G) Nella tecnologia meccanica è un anello metallico, o di materia plastica, che, opportunamente sagomato, costituisce la sede delle sfere o dei rulli dei cuscinetti a rotolamento, e li mantiene alla giusta distanza tra loro. H) Nell'industria mineraria, contenitore metallico parallelepipedo, con un telaio di base e uno di testa collegati da due fiancate a traliccio, destinato all'estrazione, dal pozzo, dei vagonetti carichi di minerale e al trasporto del personale e di materiali; può avere uno o più piani (fino a sei) e contenere uno o due vagoni per piano. I) In elettrostatica, sin. di schermo (per esempio, gabbia di Faraday). J) In elettrotecnica, gabbia di scoiattolo, tipo di circuito indotto usato nei motori asincroni piccoli e medi, costituito da una serie di sbarre, disposte in cave periferiche, entro il rotore, e collegate alle estremità da due anelli elettricamente conduttori. Nei modelli di serie si ottiene in genere colando alluminio entro cave predisposte nel rotore e utilizzando stampi metallici amovibili per ottenere contemporaneamente anche gli anelli di collegamento. K) Nel linguaggio grafico-editoriale, indica la struttura della pagina. Gli elementi della gabbia sono il formato, il numero di colonne, la loro giustezza, i piani di allineamento dei titoli, l'altezza dei moduli, i margini e gli eventuali moduli per gli spazi pubblicitari.

3) Nell'attrezzatura navale, vela di gabbia o gabbia, la seconda vela, partendo dal basso, dell'albero di maestra delle navi con vele quadre. Sui bastimenti moderni, per agevolare la manovra, la porzione di superficie velica destinata alla gabbia è suddivisa fra due vele, quella inferiore detta bassa gabbia o gabbia fissa e quella superiore detta gabbia volante; quest'ultima viene bordata alzando il relativo pennone mediante la drizza. In genere, con riferimento a un veliero attrezzato a nave, il termine gabbia indica collettivamente le seguenti vele (sia quelle fisse sia quelle volanti): parrocchetto (all'albero di trinchetto), gabbia (all'albero di maestra), contromezzana (all'albero di mezzana).