parrocchétto

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sm. [sec. XVII; dal francese perroquet (ant. paroquet)].

1) Denominazione attribuita ad alcuni Uccelli Psittaciformi Psittacidi, appartenenti a generi diversi. Il parrocchetto della Carolina (Conuropsis carolinensis), lungo ca. 30 cm, ha il becco ricurvo e un piumaggio in cui prevalgono intonazioni diverse di verde. Presente nel sec. XIX in grandi stormi negli Stati Uniti orientali, è oggi estinto a causa della spietata caccia cui è stato sottoposto a motivo dei gravi danni inferti alle colture. Il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri), africano, spicca per la sua coda, che occupa oltre la metà della lunghezza corporea totale. Anch'esso è prevalentemente verde, con collo e capo parzialmente azzurro-violetti. Questa specie è ormai diventata comune in molte città dell'Europa meridionale. Diverse popolazioni, derivanti da individui fuggiti alla cattività, si sono insediate nei parchi cittadini, nidificando sugli alberi (in particolare sulle palme). Il parrocchetto dal collare è abbondante, per esempio, nelle città della Spagna e anche a Roma. Il parrocchetto terragnolo (Pezoporus wallicus), dell'Australia e della Tasmania, ha abitudini di vita decisamente inconsuete per uno psittaciforme, in quanto è attivo di notte e si trattiene sempre al suolo, in zone decisamente umide. Simile a esso è il parrocchetto notturno (Geopsittacus occidentalis), pure australiano, oggi in via di estinzione.

2) Il secondo tronco, a partire dal basso, dell'albero di trinchetto. La denominazione viene assunta anche dai corrispondenti pennoni, generalmente due, fisso il basso o inferiore e volante il superiore, dalle relative vele quadre e dalle manovre dormienti quali straglio, sartie, paterazzi, che vanno, rispettivamente, dall'incappellaggio dell'albero, all'estremità del bompresso, alle rigge della coffa, alle landen murata a poppavia delle sartie maggiori.

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