francése
IndiceLessico
(antico franzése), agg. e sm. e f. Proprio della Francia, relativo alla Francia: popolo francese; alla francese, secondo le usanze francesi; nasino alla francese, all'insù; mal francese, la sifilide; abitante o nativo della Francia; la lingua parlata in Francia.
Linguistica: dalle origini al francese moderno
L'origine del francese è da ricercarsi nella particolare evoluzione che il latino ha subito in Gallia a contatto con le precedenti parlate locali, cioè con il sostrato celtico e, dopo l'insediamento di popolazioni germaniche, con il superstrato franco, per cui la lingua andò modificandosi, in modo diverso secondo le regioni, fino a divenire volgare romanzo. Si determinò così una vera e propria scissione fra quel latino che era la lingua scritta dell'amministrazione, della cultura e della religione, e il linguaggio parlato dalla popolazione: ne è testimonianza il Capitolare di Tours (813) in cui si dava disposizione ai sacerdoti di tradurre le prediche in rusticam linguam aut in theotiscam perché la popolazione non era più in grado di capire il latino. Il primo documento del volgare romanzo è rappresentato dai Serments de Strasbourg (842) in romanzo e germanico. In quest'opera sono già ben caratterizzati i vari dialetti che nei primi secoli della storia linguistica francese mostrano una buona vitalità anche in corrispondenza del frazionamento politico dell'organizzazione feudale; si possono raggruppare in due aree: quella dei dialetti appartenenti alla cosiddetta lingua d'oïl (francese), che si estendeva sulla maggior parte della Francia settentrionale, e quella dei dialetti della lingua d'oc (provenzale od occitanico), diffusa nella Francia meridionale. I principali dialetti della lingua d'oïl sono: il normanno a ovest, il piccardo e il vallone a nord, il lorenese e i dialetti della Champagne a est, il francico, dialetto dell'Île-de-France, i dialetti della Franca Contea, il borgognone in Borgogna, l'angioino nell'Angiò, il pittavino nel Poitou e il saintongese nella Saintonge. Su questi dialetti si è progressivamente imposto, dal sec. XI ca., il francico su cui si fonda l'attuale lingua nazionale e letteraria. Nella Francia meridionale il provenzale è andato sempre più riducendosi per effetto della spinta espansionistica del francese da nord. Dagli altri dialetti provenzali si distingue a occidente il guascone; tra i dialetti francesi della lingua d'oïl a nord e quelli provenzali a sud s'inserisce nella Francia sudorientale il franco-provenzale. La preminenza del francico su tutti i dialetti di Francia è spiegabile con il prestigio sempre più crescente di Parigi, centro commerciale in cui si svolgevano fiere periodiche che richiamavano grandi folle, e, a partire da Ugo Capeto, sede fissa della monarchia, quindi della corte e delle attività culturali che si sviluppavano intorno a essa. Si aggiunga, poi, che i duchi dell'Île-de-France tendevano ad abbattere le autonomie locali e ad accentrare il potere politico, l'amministrazione e la cultura. Il latino rimase la lingua della scuola, della cultura accademica e degli atti della cancelleria reale finché il francese prevalse anche in questi ultimi: l'ordinanza di Villers-Cotterêts (1539) prescriveva l'uso del francesein tutti gli atti giudiziari; il francese divenne così lingua ufficiale dello Stato con la conseguenza di un notevole impulso all'unificazione linguistica del Paese. Nel frattempo, il dialetto di Parigi, diffuso nel territorio nazionale e all'estero, si era arricchito di forme grammaticali e di vocaboli delle varie parlate locali e aveva acquisito molte parole filosofiche, politiche e scientifiche prese dal latino letterario. L'interesse per la lingua nazionale si andava sempre più accrescendo: nei sec. XVI-XVII Malherbe diede impulso alla ricerca, nella lingua, di armonia, di chiarezza, di ordine e di eleganza; Vaugelas studiò e registrò il linguaggio della corte, codificando le regole del bon usage, ma l'unità e la nazionalità della lingua furono affermate sotto il regno di Luigi XIV con il Dictionnaire (1694) dell'Académie Française, per opera del quale il francese tese a quella forma ideale di chiarezza e logicità che tuttora conserva. L'Illuminismo e l'Encyclopédie contribuirono alla diffusione della lingua nazionale, la Rivoluzione accelerò il processo di popolarizzazione del francese che, per disposizione statale, divenne la lingua dell'insegnamento in ogni ordine di scuola. Durante il Romanticismo si assistette alla formazione di una nuova lingua letteraria caratterizzata dall'abbondanza degli aggettivi, dalla ricchezza delle immagini, dalla varietà dei costrutti. Verso la fine del sec. XIX il francese si affermò definitivamente anche sui dialetti locali con qualche eccezione, come per il provenzale che F. Mistral tentò di restaurare.
Linguistica: gli influssi di altri idiomi
Già dai primi secoli della sua storia linguistica la lingua francese è stata interessata da un sensibile influsso germanico e in primo luogo francone (fauteuil, poltrona; galoper, galoppare; ecc.); da parole germaniche derivano anche i suffissi -ard/-art e -aud/-aut (francese antico -alt). Di minor peso è stato l'influsso dell'anglosassone cui si devono, per esempio, le parole indicanti i punti cardinali (est, ouest, nord, sud) e quello del neerlandese da cui derivano parole come digue (diga), boulevard (bastione, corso), ecc. Una notevole componente del lessico francese è di origine italiana e ciò è dovuto soprattutto alla profonda penetrazione culturale italiana in Francia nel sec. XVI (balcon, balcone; barque, barca; burlesque, burlesco; caprice, capriccio; ecc.). Considerevole è stato l'influsso lessicale inglese sul francese che culminò con l'anglomania di moda soprattutto nel sec. XVIII (cabine, cabina; confortable, comodo, confortevole; ecc.). Nell'ambito delle lingue neolatine, il francese appare con elementi di particolare innovazione sia nella fonetica sia nella sintassi e nella morfologia. Le trasformazioni più evidenti si registrano nella fonetica: la pronuncia si è evoluta con grande rapidità in confronto alle altre lingue romanze. Il francese è la lingua che più si è allontanata dal latino, per una progressiva contrazione delle parole e ancor più per cambiamenti di suoni. Anche il sistema grammaticale ha subito profondi mutamenti.
Linguistica: la diffusione nel mondo
Lingua diplomatica di uso internazionale fin dal sec. XVIII, il francese in questa funzione è stato progressivamente sostituito dall'inglese, specie dopo la I guerra mondiale. Fuori della Francia il francese è la lingua nazionale del Lussemburgo e una delle lingue nazionali del Belgio e della Svizzera; nella regione a statuto speciale della Val d'Aosta esso è ufficialmente equiparato alla lingua italiana; in Africa è lingua nazionale di molti Paesi che hanno subito la dominazione coloniale francese (Benin, Burkina, Ciad, Comore, ecc.); in America è riconosciuto come lingua nazionale, accanto all'inglese, nel Canada ed è anche la lingua nazionale della Repubblica di Haiti.
Bibliografia
Per la storia della lingua francese
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Per le grammatiche storiche
F. Brunot, C. Bruneau, Précis de grammaire historique de la langue française, Parigi, 1949; V. Bertoldi, Grammatica storica della lingua francese, Napoli, 1951; G. Alessio, Grammatica storica francese, 2 voll., Bari, 1951-55.
Per i dizionari etimologici
W. von Wartburg, Französisches etymologisches Wörterbuch, Lipsia, 1922 e seg.; E. Gamillscheg, Etymologisches Wörterbuch der französischen Sprache, Heidelberg, 1966-69.
Per i dialetti
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Per il provenzale
G. B. Pellegrini, Appunti di grammatica storica provenzale, Pisa, 1962; P. Bec, La langue occitane, Parigi, 1963; A. Roncaglia, La lingua dei trovatori. Profilo di grammatica storica del provenzale antico, Roma, 1963; F. R. Hamlin, Introduction à l'étude de l'ancien provençal, Ginevra, 1967; P. Bec, Manuel pratique d'Occitan moderne, Parigi, 1978; E. Lévy, Petit dictionnaire provençal-français, Raphèles-lès-Arles, 1980.
Per il guascone
S. Palay, Dictionnaire du béarnais et du gascon modernes, Pau, 1963.
Per il franco-provenzale
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Per i dialetti franco-provenzali in territorio italiano
C. Merlo, Note fonetiche sul dialetto franco-provenzale di Valtournanche, in “Italia dialettale”, X, 1934; J. Harrieta, La lingua arpitana (franco-provenzale), con particolare riferimento alla lingua della Val d'Aosta, Romano Canavese, 1976.