echinocòcco
sm. (pl. -chi) [sec. XIX; echino-+cocco (biologia)]. Platelminteeucestode (Echinococcus granulosus=Taenia echinococcus) dell'ordine dei Ciclofillidei. È una tenia di piccolissime dimensioni (5 mm), costituita da uno scolice munito di ventose e uncini, nonché da uno strobilo di 3-4 proglottidi, che vive nell'intestino dei Canidi (cane, lupo, ecc.). Le sue uova, ingerite da un ospite intermedio (bovini, ovini, maiale e, talvolta, anche l'uomo), lasciano fuoruscire una larva esacanta che, una volta insediatasi nel fegato, nei polmoni, nel cervello, si trasforma in una voluminosa cisti (cisti idatidea), che può raggiungere le dimensioni della testa di un bambino e può contenere o meno degli scolici (cisti proligera o acefala). Ingerite dall'ospite definitivo, le cisti si trasformano in Cestodi adulti. Nell'uomo l'echinococco, nella sua forma cistica, si localizza principalmente nel fegato e nel polmone, anche se a volte è stato rintracciato nelle sedi più varie (midollo osseo, cavità cardiache, ecc.).