Lessico

sf. [sec. XIII; latino capra].

1) Nome comune di Artiodattili Ruminanti (famiglia dei Bovidi, sottofamiglia dei Caprini) appartenenti ai generi Capra e Oreamnos. In loc. estensione e fig.: luogo, sentiero da capra, ripido e scosceso, difficilissimo da percorrere; salvare capra e cavoli, trovare per un problema complesso una soluzione capace di conciliare opposte esigenze.

2) Per estensione, denominazione generica di vari arnesi muniti di gambe. In particolare: A) cavalletto usato anticamente come strumento di tortura. B) Apparecchio di sollevamento usato per lavori modesti, generalmente di sistemazione all'interno di cantieri, costituito da tre gambe unite a un estremo, che sorreggono un paranco generalmente ad azionamento manuale "Vedi disegno vol. V, pag. 400" . "Per il disegno vedi il lemma del 5° volume." C) Cavalletto in legno di piccole dimensioni utilizzato per appoggiare tronchi e assi durante la segatura. D) Tipo di cavalletto usato da muratori, imbianchini, ecc.

Zoologia

Al genere Capra spettano 4 specie di capre selvatiche diffuse sui monti dell'Eurasia e nell'Africa settentrionale: lo stambecco (Capra ibex), il markor o capra di Falconer (Capra falconeri) e l'egagrocapra del Bezoar (Capra aegagrus) e lo stambecco spagnolo (Capra pyrenaica). Tutti gli animali appartenenti a questi generi hanno mole media e corporatura massiccia, con zampe robuste, adatte alla vita rupicola. I maschi hanno il capo ornato da imponenti corna foggiate di solito a sciabola, molto più piccole nelle femmine. Il pelo è corto e nei maschi forma una barbetta sotto il mento. In particolare la capra selvatica dell'America settentrionale, detta anche "capra delle nevi" o "capra di montagna" (Oreamnos americanus), è lunga 150-175 cm, con coda di ca. 15 cm, alta 1 m e del peso di 80-130 kg; ha folto e lungo manto, interamente candido, il capo lungo, gli occhi vicini all'inserzione delle corna; queste, a sezione rotonda e anellate verso la base, misurano sino a 30 cm nei maschi, mentre nelle femmine sono assai più corte. Vive nella parte settentrionale delle catene montuose degli Stati Uniti occidentali e del Canada e in Alaska. Protetta dopo le forti cacce subite, sopravvive nei parchi nazionali del Montana e dello Stato di Washington (200 capi) e nelle Montagne Rocciose canadesi (ca. 2000 capi).

Zootecnia: generalità

Le opinioni sull'origine della capra domestica sono piuttosto discordanti: le capre dell'Asia occidentale, dell'Africa e dell'Europa sembra derivino dall'egagro, le capre dell'Himalaya potrebbero invece avere come capostipite il markor. Si ritiene che al Mesolitico, di tale periodo infatti sono venute alla luce resti fossili di capra, risalga l'addomesticazione di questo animale. Gli Egiziani adoravano la capra, i Romani l'allevavano e di essa tramandarono notizie Ovidio, Catullo, Plinio. La capra domestica generalmente ha corpo allungato per quanto non manchino razze brevilinee. La testa ha profilo rettilineo con corna di sezione triangolare e di forma diversa; le orecchie possono essere corte e diritte oppure grandi, larghe e cadenti. Il collo è lungo e sottile, specialmente nelle razze più pregiate: la parte antero-posteriore presenta due appendici cutanee ricoperte di peli (lacinie o barbazzali). La pelle è sottile e fornita di molte ghiandole il cui secreto emana odore caratteristico; i peli sono ruvidi e fitti, di lunghezza variabile a seconda della razza; mantello di colore uniforme (bianco, nero, biondo, grigio) o variamente pezzato . Le femmine hanno due mammelle separate da un profondo solco mediano e sono idonee alla riproduzione a un anno ca. di età (i maschi qualche mese più tardi); la durata media della gestazione è di ca. 5 mesi; i parti gemellari sono piuttosto frequenti. La capra, animale rustico e robusto, si adatta a vivere anche in zone selvagge, semideserte; infatti è poco esigente per quanto riguarda l'alimentazione potendosi nutrire di erbe magre e asciutte, di foglie secche e di cortecce. Abitualmente si pratica l'allevamento brado, in cui le capre vivono tutto l'anno all'aperto alimentandosi di risorse spontanee; questo tipo di allevamento è quello che meglio si adatta a questo animale ed è molto diffuso in Africa, Asia ed Europa meridionale (Spagna, Italia e Grecia). Talvolta, per impedire che si procurino inevitabili danni alle coltivazioni, si usa il cosiddetto sistema del picchetto: la capra viene legata con una lunga corda a un palo in modo da costringerla a muoversi entro uno spazio ristretto. Altro sistema ampiamente diffuso, che permette di ottenere una produzione molto elevata, è l'allevamento intensivo praticato al chiuso, in stalla, in cui l'alimentazione è fornita alla mangiatoia e generalmente vengono somministrate razioni di alimenti concentrati. La capra viene allevata principalmente per la produzione di latte, secondariamente per la carne (quella dei capretti è molto saporita e tenera), la lana e le pelli. Il latte infatti, dotato di elevato valore nutritivo e di facile digeribilità, viene particolarmente utilizzato nelle diete dei bambini, dei vecchi e degli ammalati; serve inoltre per la produzione di burro e soprattutto dei caprini, formaggi molto apprezzati. Anche il letame infine ha un buon mercato, essendo utile per la concimazione di vigne, frutteti e orti. La sua composizione chimica risulta essere dell'8,2% di azoto, del 2,8% di anidride fosforica e dal 2,8% all'8% di potassio. Le principali malattie che colpiscono la capra sono: carbonchio ematico, afta epizootica, enterotossiemia, tetano, brucellosi, pseudotubercolosi, aborto salmonellare, vaiolo, strongilosi, cenurosi, coccidiosi ecc.

Zootecnia: le razze

Le razze della capra domestica sono numerosissime in tutta l'area di distribuzione originaria (nelle Americhe e in Australia si allevano capre importate dal Vecchio Mondo). Nell'Italia settentrionale, come in Svizzera e nella Savoia, è molto diffusa la razza alpina, dalla quale sarebbero derivate le varietà allevate sugli Appennini. Nelle regioni di confine tra Francia e Spagna vi è la capra dei Pirenei, apprezzata anche per il pelo. Assai prolifica è la capra della Murcia della Spagna di SE. In Africa si trovano la capra della Nubia e la capra nana (40 cm alla spalla e 25 kg di peso); in Asia la capra d'Angora e la capra del Kashmir, il cui morbido sottovello viene usato per ottenere filati (cachemire) pregiati.

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