strongilòsi
sf. [sec. XIX; da strongil(oidei)+-osi]. Malattia parassitaria bronco-polmonare detta anche bronco-polmonite verminosa che provoca ingenti danni negli allevamenti dell'Italia meridionale e insulare ed è sostenuta da diverse specie di Nematodi e precisamente: Dictyocaulus filaria degli ovini, Dictyocaulus viviparus dei bovini e bufalini, Synthetocaulus rufescens e Mullerius capillaris degli ovini e caprini e Metastrongilus elongatus dei suini. Provoca respiro affannoso, scolo nasale, tosse e soffocamento dovuto ad ammassi di vermi che ostruiscono i bronchi. In caso di infezione massiva gli animali colpiti diventano anemici e muoiono nel corso di alcune settimane o mesi. La strongilosi gastro-intestinale è invece una malattia parassitaria provocata da varie specie di Strongylus che possono vivere nello stomaco e nel duodeno oppure nelle altre sezioni dell'intestino tenue e nel grosso intestino. Può colpire ovini, caprini, bovini, bufalini ed equini. Provoca diarrea, diminuzione del peso, anoressia, mancanza di forze e anemia. Nei casi molto gravi l'animale muore in tre mesi circa.