antiossidante
agg. e sm. [anti-2+ossidante]. Composto chimico capace di inibire i processi di autossidazione, cui sono soggette numerose sostanze di natura organica. È detto anche antiossigeno. Gli antiossidanti più usati sono le ammine aromatiche e i fenoli, che esplicano la loro azione bloccando i radicali liberi della molecola del composto da proteggere impedendo la reazione con l'ossigeno (antiossidanti ritardatori) oppure decomponendo i perossidi già presenti nel composto (antiossidanti decompositori). Per avere interesse pratico un antiossidante deve agire a basse concentrazioni, non deve essere tossico e non deve interferire negativamente con il prodotto cui viene additivato. In campo petrolchimico vengono usati per bloccare la formazione di gomme nelle benzine e negli oli lubrificanti (antiossidanti fenoli o alchilfenoli), nell'industria della gomma e delle materie plastiche per evitare l'invecchiamento delle gomme sintetiche e naturali e delle plastiche, soprattutto del polietilene e del polipropilene (fenoli o ammine o composti eterociclici). In campo alimentare sono usati per impedire i fenomeni di deterioramento dei prodotti alimentari causati dall'aria, dalla luce, dall'attività enzimatica e da tracce metalliche (per esempio l'irrancidimento dei grassi). Questi antiossidanti si suddividono in: sostanze con funzione antiossidante accessoria, antiossidanti estratti da prodotti agrari e antiossidanti sintetici (antiossidanti fenoli e alchilfenoli).