anfiteatro

Indice

Lessico

Sm. [sec. XVII; dal latino amphitheātrum, dal greco amphithéatron, teatro in cui gli spettatori guardano da tutt'intorno].

1) Edificio romano di forma ellittica, fornito di gradinate che racchiudono un'area centrale destinata a pubblici spettacoli.

2) Per similitudine, costruzione o disposizione naturale che riproduce la forma dell'anfiteatro romano: anfiteatro sportivo; i colli circostanti formavano uno stupendo anfiteatro intorno alla valle; tribune disposte ad anfiteatro. In particolare: A) nei teatri moderni, la parte più alta di una sala, in cui i sedili sono disposti lungo gradinate semicircolari; B) aula universitaria con ordini di banchi digradanti e disposti a semicerchio: “nell'anfiteatro chirurgico dell'istituto ortopedico” (Ojetti).

3) In geomorfologia, anfiteatro morenico, complesso di materiali di sedimento con andamento concentrico depositati da un ghiacciaio sulla sua fronte.

Archeologia

L'edificio, tipicamente romano, fungeva da sede stabile per i giochi gladiatori, per le cacce alle fiere e, in alcuni casi, per le naumachie. I giochi gladiatori, che precedentemente si tenevano nel foro o nella piazza del mercato, divennero spettacoli abituali a partire dal sec. I a. C. e da questo periodo datano i primi anfiteatri, costruiti in legno, di cui si abbia notizia dalle fonti. Il più antico anfiteatro in muratura che si conservi è quello di Pompei (ca. 80 a. C., 135×104 m, 12.000 spettatori), il più tipico l'anfiteatro Flavio, o Colosseo. L'anfiteatro presenta una tipica pianta a ellissi, o a curva policentrica, e consiste in un'arena non lastricata e coperta di sabbia circondata da gradinate (gradationes) divise in settori. La struttura architettonica è la stessa del teatro romano, con la cavea sostenuta da mura e corridoi radiali con volte a botte inclinati verso l'interno, secondo l'inclinazione (ca. 30º) dei posti a sedere. I corridoi circolari, collegati fra loro da scale e cunicoli, sono paralleli alle gradinate, cui sono raccordati mediante passaggi e scale che terminano sull'arena con vomitoria, ingressi aggettanti a copertura piatta. L'esterno dell'anfiteatro è generalmente a due ordini di arcate (il Colosseo ne presenta tre) spesso con un ultimo piano a finestre rettangolari (Pola) dietro il quale si apre una galleria coperta per gli spettatori in piedi. Sotto l'anfiteatro si trovano i sotterranei, destinati a ospitare i gladiatori, gli animali e gli apparati scenici. Gli anfiteatri in cui si svolgevano le naumachie erano inoltre forniti di un impianto idraulico. Sono documentati sinora oltre duecento anfiteatri, pochissimi dei quali in territorio greco. I maggiori, oltre al Colosseo, sono a Pozzuoli e a Capua, i più noti a Orange, Arles e Nîmes in Francia e a Thysdrus (odierna El-Djem in Tunisia).

Geomorfologia

L'anfiteatro morenico è un complesso costituito da morene frontali, con pianta a ferro di cavallo, concentriche, fra loro separate da ripiani più o meno estesi (ripiani intermorenici). Le singole morene, costituenti le cosiddette cerchie dell'anfiteatro, si formano per successive pulsazioni, a intensità decrescente nel tempo e separate da periodi di stasi, della fronte della lingua glaciale; i ripiani intermorenici rappresentano invece il risultato del colmamento per sedimentazione delle conche lacustri che si creano tra la cerchia ultima formata e la fronte del ghiacciaio, in concomitanza con ogni episodio di “ritiro” di una certa importanza. In ogni anfiteatro morenico le cerchie e gli interposti ripiani risultano disposti a gradinata vergente verso l'interno dell'anfiteatro stesso, la cui “arena”, di norma, è stata o è tuttora sede di un bacino lacustre. Verso l'esterno l'anfiteatro morenico si raccorda, attraverso il cosiddetto conoide di transizione, con l'antistante pianura di alluvionamento fluvio-glaciale. Gli anfiteatri morenici sono imponenti esempi di forme risultanti dal modellamento costruttivo dei ghiacciai di tipo alpino o di qualsiasi altro ghiacciaio che alimenti lingue glaciali. Tipici anfiteatri morenici sono quelli ubicati allo sbocco delle principali valli alpine nella Pianura Padana (anfiteatri morenico di Ivrea, del Verbano, del Lario, del Sebino, del Benaco ecc.).

L. Crema, Architettura romana, in “Enciclopedia Classica”, XII, Torino, 1959; G. A. Mansuelli, Architettura e città, Bologna, 1970; A. Hoenle, A. Henze, Roemische Amphitheater und Stadien, Friburgo in Brisgovia, 1981; S. Maggi, Anfiteatri della Cisalpina romana, Scandicci, 1987.

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