albinismo
sm. [da albino]. Anomalia congenita ereditaria consiste nella depigmentazione parziale o totale della pelle, dei peli, dei capelli, dell'iride e della corioretina. In genere si accompagna a fotofobia e talvolta a deficit visivi dovuti a concomitanti malformazioni o distrofie della retina. La particolare sensibilità ai raggi ultravioletti predispone inoltre la pelle dei soggetti albini allo sviluppo di tumori cutanei. L'albinismo sarebbe dovuto all'assenza di tirosinasi, che agendo sulla tirosina presiede alla formazione della melanina. Non necessariamente però gli individui albini sono privi dell'enzima tirosinasi; inoltre la catena reattiva che porta dalla tirosina alla melanina può bloccarsi in punti differenti nei diversi soggetti. Esistono quindi diversi tipi di albini. L'albinismo totale è trasmesso come carattere autosomico recessivo e risulta più frequente nei maschi. La frequenza di albinismo totale in Europa è molto bassa, mentre è molto alta nelle popolazioni mongoliche e soprattutto in alcuni gruppi di Amerindi. L'albinismo parziale determina sulla pelle la presenza di aree depigmentate più chiare, e sembrerebbe trasmettersi in modo dominante. § Negli animali l'albinismo è fenomeno che può riguardare tutte le classi di Vertebrati, soprattutto i Mammiferi ed è spesso associato a una maggiore docilità come si osserva, per esempio, in topi, ratti, cavie, utilizzati frequentemente nella sperimentazione animale. § Nei vegetali, fenomeno che si manifesta con macchie e screziature chiare nelle foglie; è causato da difetti nel processo di formazione della clorofilla, dovuti a cause genetiche.