Lessico

agg. (pl. m. -ci) [sec. XIV; latino aquatícus]. Vivente nell'acqua; attinente all'acqua.

Organismi acquatici

Insieme degli organismi animali e vegetali che richiedono, per la loro vita, la presenza costante di acqua nel loro ambiente, dove possono vivere grazie ad adattamenti fisiologici e di tipo particolare. Tutti gli organismi che vivono nell'acqua presentano alcuni caratteri comuni rispondenti alle medesime sollecitazioni dell'ambiente. Per la respirazione devono utilizzare l'ossigeno sciolto nell'acqua, per cui negli animali e nei tessuti delle piante che vivono nell'acqua vi sono abbondanti lacune aerifere: gli scambi gassosi avvengono attraverso l'epidermide e, negli animali provvisti di organi respiratori, attraverso foglietti epiteliali riccamente vascolarizzati e in aperta comunicazione con l'esterno (branchie). L'epidermide è, in genere, molto sottile ed è tale non solo per favorire la penetrazione dell'ossigeno e, in molti organismi, degli alimenti, ma anche perché gli organismi acquatici non hanno bisogno di essere protetti dal pericolo dell'essiccamento dovuto a un eccesso di traspirazione, proprio perché vivono immersi nell'acqua. Per tale fatto nei vegetali superiori acquatici mancano (o sono localizzati solo sulla pagina superiore delle foglie) gli stomi, regolatori della traspirazione. In acqua, inoltre, la spinta idrostatica compensa maggiormente, rispetto a quanto avviene nell'aria, il peso di un corpo, per cui gli organismi acquatici hanno le impalcature di sostegno più esili. Per lo stesso motivo la massa corporea negli animali e in alcuni vegetali raggiunge valori assai maggiori che sulla terra emersa: basti confrontare la massa corporea della balena e quella dell'elefante, che è il più grosso mammifero terrestre. Quando gli animali sono atti al nuoto assumono forma affusolata e compressa lateralmente, detta forma idrodinamica (tipica dei pesci); inoltre, gli animali che vagano nell'acqua hanno, rispetto al proprio volume, superfici assai grandi con appendici varie, che sarebbero incompatibili con la vita e il movimento sulla terra o nell'aria. Animali esclusivamente acquatici sono i Protozoi, i Poriferi, i Celenterati, gli Echinodermi, i Crostacei, i Pesci; anche altri tipi animali, specialmente Anellidi, Platelminti, Nematelminti e Molluschi, hanno rappresentanti acquatici. La fauna acquatica, dal punto di vista ecologico, può dividersi in organismi esclusivamente adattati alle acque salate (vedi alobio) oppure alle acque dolci (vedi limnobio); esistono però organismi (vedi eurialini) che vivono bene in entrambi gli ambienti, come pure animali, appartenenti a classi tipicamente idonee alla vita aerea e terrestre, che si sono adattati alla vita acquatica (Cetacei, Pinnipedi, ecc.). § Le piante acquatiche hanno in genere foglie frastagliate e radici scarsamente sviluppate, in quanto è l'acqua, e non il terreno, la sorgente di nutrimento. Inoltre possono avere radici respiratorie (vedi pneumatofori), assenza di radici ancorate al fondo oppure radici che sollevano i fusti fuori dall'acqua (mangrovie); l'impollinazione e la disseminazione sono idrocore. Esclusivamente acquatici sono le alghe e alcune piante dei generi Nymphaea, Nelumbo, Posidonia, Potamogeton). Nelle acque marine vivono in grande prevalenza alghe e solo pochissime Fanerogame (per esempio, Posidonia oceanica); nelle acque dolci le ninfee, la cannuccia di palude, gli scirpi, i carici, le lenticchie d'acqua, i potamogeti, le tife, i mariofilli, gli spargani. La vita acquatica ha il massimo rigoglio nelle cosiddette praterie sottomarine, fra cui la prateria a Posidonia del Mediterraneo. Aumentando la profondità, la mancanza della luce determina a mano a mano la scomparsa del mondo vegetale (intorno ai 150-200 m) e la conseguente rarefazione della fauna (vedi anche benthos).

Spettacoli acquatici

Anche se l'origine di tali spettacoli può risalire all'età romana imperiale (Marziale descrive coreografie eseguite in acqua da nuotatrici), la fortuna del genere è recente e legata prevalentemente agli Stati Uniti, dove già nelle scuole di nuoto viene insegnato fra le altre specialità lo swimming ballet e dove lo spettacolo acquatico (water-show) consiste in una vera e propria rivista con esibizione di tuffi, evoluzioni e azioni coreografiche in acqua. Dalla prima rivista acquatica Cheer up (1917), per la quale venne allestita all'Hippodrome di New York una piscina di grandi dimensioni, il genere ha subito una forte evoluzione e ha ormai il carattere e la struttura di una rivista teatrale con sketches, canzoni, numeri comici e acrobatici, sfarzosi costumi e grandi orchestre. Di tali spettacoli, in cui trionfarono veri e propri divi come Johnny Weissmuller ed Esther Williams, si ricordano grandi riviste come Aqua Parade e Niagara Follies. Allo stesso genere si ricollegano le brevi esibizioni che accompagnano le gare ufficiali di tuffi e consistono in una serie di tuffi umoristici, in cui eccellono troupes di tedeschi e nordici, e quelle esibizioni coreografiche create con lo sci nautico (come al Cypress Garden in Florida) ove però l'elemento sportivo predomina su quello spettacolare. § Per un'altra forma di spettacolo acquatico, vedi anche naumachia.

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