Sikkim
IndiceGeografia
Stato (7096 km²; 444.000 ab. stima 1994; capitale Gangtok) dell'Unione Indiana, cui è stato incorporato nel 1975; fu dapprima un protettorato indiano, quindi uno stato associato all'India. Posto nell'estrema sezione settentrionale, himalayana, del Paese, confina con il Nepal a W, il Tibet (Cina) a N e NE, il Bhutan a SE e lo stato indiano del Bengala Occidentale a S; è una regione essenzialmente montuosa, che all'incirca corrisponde all'alto bacino del fiume Tista, un affluente del Brahmaputra; include molti giganti himalayani come i monti Jonsang Peak, Tent Peak, Talung, Rathong, tutti superiori ai 7000 m, culminando a quota 8578 m con il Kanchenjunga, tutti allineati sul confine nepalese.
Economia
La popolazione, essenzialmente d'origine nepalese, con minoranze tibetane come i Bhotia e di ceppo mongoloide come i Lepcha, questi ultimi ritenuti anzi i veri autoctoni del Sikkim, abita la ristretta zona temperata, tra i 1600 e i 3500 m d'altitudine; più in basso il territorio è malsano, caldissimo e assai umido, più in alto il clima è molto rigido. Gli abitanti sono soprattutto agricoltori; i principali prodotti della terra, oltre ai cereali, sono: patate, soia, frutta, in particolare mele e arance, ma anche frutta tropicale come ananas e banane; ampiamente commerciato è il cardamomo, una spezia di cui il Sikkim è il massimo fornitore del mondo. I Bhotia invece praticano in prevalenza l'allevamento del bestiame, in particolare delle capre, dei montoni e degli yak. Molto esteso è il manto forestale, pari a ca. un terzo della superficie territoriale, che secondo le quote comprende conifere, latifoglie, bambù ecc.; legname pregiato dà il sol (Shorea robusta); numerose sono le piante medicinali e famose le orchidee, presenti in centinaia di varietà. Il patrimonio forestale è peraltro poco sfruttato, al pari delle risorse minerarie (zinco, ferro, grafite, rame, oro, argento, piombo ecc.). Assai diffuso è l'artigianato, che fornisce tessuti, tappeti, oggetti in legno e in argento, vasellame, mentre pressoché assente è l'industria, che annovera solo piccole aziende alimentari, una distilleria, una fabbrica per l'assemblaggio di radio transistor. Mancano centri di un certo rilievo; la stessa capitale, Gangtok, conta appena 24.971 ab. (1991) e svolge in prevalenza la funzione di mercato di prodotti agricoli e zootecnici.
Storia
Retto dal 1642 da una dinastia fondata dal chogyal (maragià) Phuntsog Namgyal, di origine tibetana (fino a quell'epoca il Sikkim era stato un feudo del Tibet), ancora sul trono, sia pure solo formalmente, nella persona di Palden Thondup Namgyal, il Sikkim, per la sua posizione altamente strategica, si è sempre trovato a gravitare nell'orbita dei due potenti stati confinanti: Cina e India. L'East India Company, il governo inglese (1861: cessione di Darjeeling) e la Cina, ne hanno delimitato via via confini e aree di controllo, attraverso una serie di accordi: nel 1904 (trattato Inghilterra-Tibet), nel 1906 (Inghilterra-Cina) e nel 1914 (Inghilterra-Tibet). Divenuto protettorato indiano nel 1950, la questione dei confini del Sikkim rappresentò tra il 1952 e il 1954 il primo motivo di attrito fra Delhi e Pechino, attriti che portarono a gravi incidenti e a scontri armati specie nel 1965 e nel 1967. Anche all'interno, frattanto, sorgeva un vigoroso movimento antifeudale che portò alla firma di un accordo tra il chogyal, i capi dell'opposizione politica e l'India, in cui si garantiva al Sikkim un governo più democratico e la protezione delle minoranze. Nel 1974 furono indette le elezioni che diedero la vittoria alle forze progressiste e filo-indiane del Sikkim Congress. Nello stesso anno fu varata una nuova Costituzione che privava il re del potere esecutivo e, decretando la fine del protettorato, dichiarava il Sikkim “Stato associato” all'India. Nel 1975, infine, tramite un referendum, la monarchia fu completamente esautorata e lo stato divenne parte dell'Unione Indiana.