cardamòmo

sm. [sec. XIV; dal greco kardámōmon, tramite il latino cardamōmum]. Nome comune della specie Elettaria cardamomum della famiglia Zingiberacee originaria dell'Asia tropicale; cresce nei luoghi umidi ed è oggetto di estese coltivazioni nell'isola di Srī Lanka. Ha foglie grandi, lanceolate, alterne, provviste di lunga guaina. Dal suo rizoma si sviluppano fusti fogliferi alti anche più di 3 m, formati dalle basi fogliari, e fusti fioriferi più piccoli che portano le infiorescenze. Queste sono semplici e costituite da 5-6 fiori biancastri con calice tubulare bilobo. Il frutto, detto cardamomo del Malabar, è una grossa capsula triangolare indeiscente di colore giallastro, coriacea, triloculare, con 15-20 semi bruni, aromatici, ricchi di un olio essenziale (olio di cardamomo) e di eucaliptolo; i semi e l'olio vengono usati in liquoreria, in tintoria e, talvolta, in medicina come carminativo. Analoghi prodotti si ottengono da altre specie di piante dell'Asia sudorientale: Elettaria maior, dello Srī Lanka, dà il cardamomo di Ceylon, Amomum cardamomum (detto amomo vero), dell'India, fornisce il cardamomo del Siam. Tutte queste droghe vengono molto usate nell'Estremo Oriente nella fabbricazione del curry e come condimento.

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