Roach, Max
(Maxwell). Batterista e compositore jazz statunitense (New Land, North Carolina, 1924-Brooklyn, New York 2007). Già da bambino suona in banda; a 16 anni rimpiazza per una sera il batterista di Duke Ellington. Dal 1942 frequenta i pionieri del bebop (D. Gillespie, C. Parker, B. Powell); si ispira a Kenny Clarke, di cui amplia e perfeziona le idee. In breve diviene il miglior batterista bebop, e inizia a sviluppare un linguaggio da solista. Suona anche in dischi cool (con Miles Davis, Lennie Tristano, George Russell) e West Coast. Del 1951 è Conversation, il suo primo brano per sola batteria, genere di cui è uno dei rari praticanti. Capofila dell'hard bop, ne dirige con C. Brown il quintetto più tipico. Scomparso Brown (1956), collabora con Sonny Rollins, con cui incide la grandiosa Freedom Suite (1958). Fonda quindi un nuovo gruppo con Booker Little, che incide due opere-manifesto del jazz di protesta: We Insist! (1960) e Percussion Bitter Sweet (1961), cui partecipa la cantante Abbey Lincoln, moglie di Roach e fervida assertrice dei diritti della donna. La prematura morte di Little pare spezzare la carriera di Roach, che negli anni Sessanta si ritira a insegnare all'università e incide un solo grande disco, Drums Unlimited. Dal 1970 riappare, alla testa del suo quartetto stabile, ma le sue cose migliori sono una serie di opere sperimentali, tra cui arditi duetti con musicisti free (Anthony Braxton, Archie Shepp, Cecil Taylor, World Saxophone Quartet) e con un quartetto d'archi. Fonda inoltre il gruppo di percussioni M'Boom. La figura di Roach giganteggia nella batteria jazz: accompagnatore stimolante e impeccabile, inesausto esploratore di nuove tecniche (uso di percussioni classiche, sovraincisione).