Shepp, Archie
sassofonista, pianista, compositore jazz e scrittore statunitense (Fort Lauderdale, Florida, 1937). All'inizio degli anni Sessanta suonò nel complesso di C. Taylor e contribuì alla formazione di un gruppo, il New York Contemporary Five, di cui facevano parte anche B. Dixon e D. Cherry. La sua sonorità al sax tenore, acre e strozzata, lo ha posto subito in prima fila tra gli esponenti del free jazz. Le sue opere del 1965-68 (Fire Music, Mama Too Tight, On This Night, The Way Ahead) restano tra i vertici di quella scuola, per la forza selvaggia dei suoi assolo e per la ricca, tumultuosa, tagliente scrittura d'assieme. Personaggio controverso per le clamorose prese di posizione politiche (ha spesso condiviso le posizioni delle Black Panthers), contenute in poesie, drammi (The Communist), saggi e proclami, ha poi virato (1969) verso una sorta di realismo socialista panafricano; dagli anni Settanta si è dedicato a una acuta rilettura dei classici del jazz, da C. Hawkins a J. Coltrane. La sua vena creativa, al pari di quella polemica, si è però gradualmente appannata.