Davis, Miles
trombettista e compositore jazz statunitense (Alton, Illinois, 1926-Santa Monica, California, 1991). Di famiglia borghese, entra adolescente nel giro del bebop, ed è subito chiamato da Charlie Parker nel suo storico quintetto. Immaturo, debole nella tecnica ma dotato di un intenso lirismo, Davis si sente tuttavia asfissiato dal clima cupo del bebop, e ben presto si accosta a un gruppo di giovani che progettano di aprire il nuovo jazz alle risorse della composizione. Fonda così la Tuba Band, che incide (1949-58) alcuni capolavori del cool jazz. Poco dopo però abbandona tale strada e si unisce (1951) a solisti bebop più giovani e ricchi di carica vitale, aprendo la via all'hard bop. Problemi di droga lo inducono per un po' al silenzio. Al ritorno in scena (1954) appare più sereno, maturo ed equilibrato; il suo stile semplice, arioso, profondo e la sua pungente sordina ne fanno un maestro riconosciuto del jazz e un idolo dei neri americani. Fonda un quintetto (1955) di classica eleganza, in cui lancia John Coltrane; è solista con l'orchestra di Gil Evans, che per lui intesse preziosi arazzi sonori. Nel 1958 si accosta alle nuove teorie modali, iniziando a erodere le tradizionali strutture del jazz. Inizia a collaborare con il sassofonista Wayne Shorter, fondando nel 1963 un nuovo quintetto, quanto mai spericolato e avventuroso. La sua musica si fa via via più smozzicata, enigmatica, irreale. Il pubblico non lo segue, e gli viene proposto di accostarsi al rock. Dopo un iniziale rifiuto, Davis accetta e allarga il suo complesso a strumenti elettrici (1969). In una prima fase dà vita a una fantasmagorica reinvenzione elettrica del jazz modale, accolta con generale entusiasmo; poi i migliori elementi lo lasciano; la sua musica si fa rigida e ripetitiva e la sua tromba tace sempre più a lungo. Per qualche anno Miles Davis sparisce, afflitto da dubbi artistici e gravi problemi fisici. Riappare nel 1981, e ripropone la stessa musica in una veste timbrica aggiornata, che accetta i suoni sintetici ormai in voga, senza temerne la volgarità. Nel 1990 si esibisce in Francia in un concerto, pubblicato poi su CD, in cui esegue, con un'orchestra diretta per l'occasione da Q. Jones, gli arrangiamenti elaborati da Gil Evans nella seconda metà degli anni Cinquanta. Miles Davis è stato una figura cardine del jazz; dal 1945 ne ha seguito quasi tutte le svolte stilistiche, senza mai avviarle, ma risultandone spesso l'interprete più ispirato. Nella sua tromba lancinante e nel suo inquieto itinerario artistico si riflettono i contraddittori mutamenti del mondo moderno e l'angoscia dell'individuo di fronte a essi.