Rajasthan
IndiceGeneralità
Stato (342.239 km²; 48.040.000 ab. secondo una stima del 1994; capitale Jaipur) dell'India, nel settore nordoccidentale del Paese; confina con il Pakistan a NW e a W e con gli Stati federati indiani del Punjab a N, dell'Haryana a NE, dell'Uttar Pradesh a E, del Madhya Pradesh a SE, del Gujarat a SW. Il territorio, amministrativamente diviso in 27 distretti, è attraversato nel settore centrale dalla catena dei monti Aravalli che, orientati da SW a NE, separano il Thar (o Grande Deserto Indiano) a W dalle alteterre steppiche a E, che sono solcate dal fiume Mahi e dal fiume Chambal con gli affluenti Banas, Berach, Kali Sindh e Parbati. Il clima è di tipo continentale, con elevate temperature nei mesi estivi e inverni relativamente miti: le precipitazioni, abbondanti sugli Aravalli e appena sufficienti nel settore orientale dello Stato, diminuiscono gradualmente verso W fino a 180 mm annui, dando luogo a condizioni desertiche o subdesertiche. Risorse degli abitanti (di lingua rajasthani e hindī e di religione prevalentemente induista) sono l'agricoltura (cereali, canna da zucchero, semi oleosi, foraggi), praticata solo nelle zone irrigate artificialmente, l'allevamento (bovini, ovini, caprini, bufali) e lo sfruttamento del sottosuolo, ricco di mica, fosfati, argento, gesso, calcare e salgemma. Le industrie, sviluppate nei settori tessile (cotone), alimentare, del vetro e del cemento, sono ubicate nella capitale e nelle città di Ajmer, Bikaner, Jodhpur, Kota e Udaipur.
Rajasthan. Particolare del palazzo del maharajà a Jaisalmer.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Rajasthan. Il mercato della capitale Jaipur.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Rajasthan. Il Meherangar Fort a Jodhpur.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Storia
Passato sotto il dominio dei Maurya, degli Śaka, dei Gupta, di Harṣa, verso la fine del sec. IX venne incluso nei domini dei Gūrjara-Pratīhāra di Kanauj. Abitato essenzialmente dai Rājpūt – da cui l'antico nome di Rajputana –, fu da essi a lungo difeso contro gli invasori musulmani, ma infine venne in buona parte conquistato da Akbar, che se ne accattivò i principi con alleanze matrimoniali e distribuzione di posti chiave nell'esercito. L'alleanza con i Moghūl si indebolì dopo Akbar e le guerre ripresero con Aurangzeb, nella seconda metà del sec. XVII. Circa un secolo più tardi il Rajasthan fu conquistato dai Marāṭhā, poi dall'inizio del XIX finì sotto l'influenza inglese. Durante l'ammutinamento dei Sipoys (vedi mutiny) del 1857 rimase generalmente fedele ai dominatori europei. Fino al 1947 era retto da un governatore generale. Come nuovo Stato dell'India indipendente, raccolse i vari principati di origine Rājpūt e venne organizzato definitivamente nel 1956, con l'inclusione anche della piccola provincia di Ajmer.
Arte
Al periodo delle più antiche dinastie Rājpūt risalgono sia la fondazione di alcune città (Chitorgarh, Osian, Amber, Ajmer), sia testimonianze architettoniche e scultoree che mostrano la persistenza di caratteri dell'arte post-Gupta e le prime manifestazioni degli stili indomusulmani (Abaneri, Amber, Kiradu, monte Abu) con la fioritura della grande arte dei templi del giainismo. Negli sviluppi degli stili indo-musulmani, (di particolare importanza la Moschea di Ajmer, detta Azhai-din-Ka-jhompra, 1205, uno dei primi esempi di architettura religiosa dell'Islam indiano), fino all'assimilazione dell'arte moghūl, lo stile rājpūt nel Rajasthan appare documentato da città-fortezze, castelli, templi, monumenti funerari (samādh) e da stele scolpite (pāliyā) nelle città di Chitorgarh, di Jodhpur, di Ranakpur, di Bikaner, di Udaipur (fondata nel 1560), di Kota, di Jaipur (fondata nel 1728), di Bharatpur (fondata nel sec. XVIII). Nel Rajasthan inoltre fiorì, in una grande varietà di centri, uno dei due filoni della tradizione pittorica rājpūt, detto appunto rājasthāni (l'altro è il pahari). Profondamente radicata ai valori dell'arte indigena, la miniatura rājasthāni si espresse nella costante scelta dei temi ispirati ai maggiori poemi epici dell'antico patrimonio letterario, in particolare agli episodi d'amore fra Kṛṣṇa e Radhā; un genere pittorico tipico dell'arte rājpūt fu anche quello delle ragmala.