Ajmer (città)
città (402.700 ab. nel 1991) dell'Indianordoccidentale, capoluogo del distretto omonimo nello Stato federato del Rajasthan, 340 km a SW di Nuova Delhi, sulle estreme pendici nordorientale degli Aravalli. Il centro storico, cinto da antiche mura, si appoggia a un colle, coronato dalla cinquecentesca fortezza eretta da Akbar; tutt'attorno si è largamente estesa la moderna città, attivo centro commerciale (cereali, cotone, lana, ecc.), sulla ferrovia Jaipur-Ahmadabad, e minerario (estrazione del sale dal vicino lago di Sambhar), con varie industrie tessili, alimentari, del cuoio, delle materie plastiche. Ajmer è però soprattutto un grande centro religioso islamico in un'area prevalentemente induista. Nei pressi della città sono il lago di Ana Sagar, creato artificialmente nel sec. XII e abbellito da āāh Ğahān con graziosi padiglioni di marmo bianco, e quello sacro di Pushkar nelle cui acque si purificano gli indù. § Fondata all'inizio del sec. XII da Ajayaraja, principe Rājpūtella dinastia dei Chauhān, la città fu occupata dopo la battaglia di Tarain (1191) da Muḥammad Ghori e da allora, salvo brevi periodi, fu caposaldo di vari dominatori stranieri nel Rajasthan. Nel 1818 venne ceduta agli Inglesi. § Fra i monumenti di Ajmer spicca la moschea Arhay-dīn-kā Jhomprā (1200), di poco posteriore alla Quwwāt al-Islām di Lalkot (1193), di cui riprende la pianta, e al Quṭb Minār di Delhi (1199), che è tra i primi monumenti dello stile indo-musulmano fiorito nel sec. XIII. All'architettura moghūl appartengono alcune moschee e il citato palazzo costruito da Akbar (1572) mentre esempi d'architettura più tarda sono del 1637 e del 1710.