salgèmma
sm. (pl.-i o inv.) [sec. XIV; da sale+gemma, con allusione alla struttura cristallina]. Minerale, cloruro di sodio di formula NaCl, cristallizzato nella classe esacisottaedrica del sistema monometrico. È detto anche alite. Si presenta in genere in masse spatiche, granulari e fibrose o in concrescimenti di tipo stalattitico; non rari, tuttavia, sono i cristalli isolati, di abito cubico (raramente ottaedrico), talvolta con facce incavate a gradinata per irregolarità di accrescimento (forme “a tramoggia”). I cristalli puri sono limpidi e incolori, con lucentezza vitrea; più spesso però si trovano colorati in grigio, giallino o rosso per la presenza di inclusioni e varie impurità; caratteristica è la colorazione azzurrina che scompare per riscaldamento o in soluzione, probabilmente dovuta a particelle colloidali di sodio metallico. Il salgemma ha sfaldatura perfetta secondo le facce del cubo e bassa durezza (d=2); presenta inoltre un forte potere diatermano. In natura il salgemma si rinviene in giacimenti di grande entità, formatisi generalmente per evaporazione di acqua marina entro bacini chiusi, ed è spesso accompagnato da gesso, anidrite e altri minerali aloidi. I giacimenti sono distribuiti in tutto il globo e in terreni di varie età; si trovano sotto forma di banchi o lenti, racchiusi o alternati a sedimenti argillosi, e duomi salini; a questi sono a volte associati giacimenti petroliferi. Tra i più importanti depositi di salgemma si citano quelli paleozoici del Nordamerica e dell'Inghilterra; pure paleozoici (permiani) sono i giacimenti di Stassfurt nel Magdeburgo, località classica nella quale si rinviene insieme al salgemma quasi tutta la serie dei minerali evaporitici; di età triassica sono invece i giacimenti del Tirolo, della Baviera e dell'Austria. Ancor più recenti (terziari) sono gli estesi depositi polacchi in Galizia e quelli di Cardona in Spagna; coevi sono i giacimenti coltivati in Italia a Volterra, a Castrovillari (Cosenza) e a Racalmuto, Girgenti, ecc. in Sicilia, associati alla formazione gessoso-solfifera. Gli usi del salgemma sono molteplici: oltre, infatti, all'impiego quale sale da cucina, è utilizzato quale materia prima nella preparazione della soda caustica, del carbonato di sodio e di altri prodotti dell'industria chimica. Sotto forma di prismi e lenti è usato nell'ottica delle radiazioni infrarosse.