Opiliònidi
sm. pl. [dal latino opilío-ōnis, pastore]. Ordine (Opiliones) di Aracnidi, detto anche Falangidi, dal corpo globoso, senza distinzione fra prosoma e opistosoma; il prosoma è ricoperto quasi completamente da uno scudo dorsale; l'opistosoma appare esternamente segmentato. Hanno occhi portati spesso su un tubercolo del prosoma, ma alcuni sono ciechi; i cheliceri, di tre articoli, possono terminare a chela; i pedipalpi, spesso a funzione raptatoria, non terminano mai con una chela: le zampe, in genere lunghissime, hanno tipicamente sei articoli, con tarsi pluriarticolati. L'apparato respiratorio è di tipo tracheale. Gli Opilionidi possiedono ghiandole repellenti sul prosoma e sono capaci di autotomia delle zampe, che non vengono rigenerate. Sono in genere predatori di piccoli artropodi, ma diverse specie consumano sostanze organiche in disfacimento. I sessi sono simili; i maschi possiedono un pene e le femmine depongono le uova nel terreno mediante un ovopositore. Alcune specie si riproducono per partenogenesi. I giovani sono molto simili agli adulti. Gli Opilionidi vivono in climi tropicali e temperati, in genere umidi, e si rinvengono nella vegetazione, nel terreno, fra i ruderi, sugli alberi e nelle grotte.