Ricinùlei

sm. pl. [dal latino ricínus, zecca (zoologia)]. Ordine (Ricinulei) di Artropodi Aracnidi che comprende organismi di piccolissime dimensioni (non oltre 1 cm) che vivono tra il terriccio e le foglie secche in talune regioni africane e americane. Sono predatori di termiti e di larve d'insetti. I Ricinulei hanno il prosoma ricoperto completamente da uno scudo dorsale che si prolunga in avanti con una specie di cappuccio ed è privo di occhi. I cheliceri sono biarticolati e conformati a chela; i pedipalpi, piuttosto piccoli, terminano anch'essi con una chela; il terzo paio di zampe, nei maschi, possiede una struttura, analoga a quella che si trova nei pedipalpi degli Araneidi, tramite la quale lo sperma viene prelevato dall'apertura genitale e trasmesso alla femmina. L'opistosoma è formato da nove segmenti ampiamente fusi fra loro e dei quali solo quattro sono evidenti. Il tegumento è alquanto indurito e in genere di colorazione scura. I Ricinulei si cibano di piccoli artropodi e altri invertebrati. Hanno apparato escretore costituito sia da tubuli malpighiani che da ghiandole coxali, apparato respiratorio di tipo tracheale e apparato circolatorio ridotto. Si sa poco della loro biologia riproduttiva, ma dalle uova schiude una forma larvale provvista di sei zampe, come negli Acari, che metamorfosa in una ninfa ottopoda prima di raggiungere la maturità. I Ricinulei comprendono circa 45 specie ascritte a soli due generi; Cryptocellus diffuso in America tropicale e Ricinoides diffuso in Africa occidentale.

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