Oikonómos, Konstandínos
patriota e dotto greco (Tsartsani 1780-Atene 1857). Oratore della chiesa di Elassona, insegnante di greco, storia e teologia a Smirne, fece parte del movimento degli illuministi greci. Con lo scoppio della rivoluzione del 1821, fu costretto a fuggire a Odessa e poi a Pietroburgo, dove continuò a sostenere la causa greca. Dal 1837 alla morte visse ad Atene. Ricca e varia è la sua produzione filologica: Dell'arte retorica (3 vol., 1813), Saggio sulla parentela dello slavo-russo con il greco (1828), Sull'autentica pronuncia della lingua greca (1830), ecc. Di notevole interesse per gli aspetti innovativi dal punto di vista linguistico è la sua traduzione rimaneggiata dell'Avaro di Molière. Gli si attribuisce anche una tragedia andata perduta, L'ultimo Costantino.