Avaro, L'-
(L'avare), commedia in cinque atti in prosa di Molière, presentata al Théâtre du Palais-Royal di Parigi il 9 settembre 1668. Ispirandosi soprattutto all'Aulularia (ma alla pentola di Plauto si sostituisce qui una cassetta) e attingendo elementi anche da altre commedie (tra cui I suppositi dell'Ariosto), Molière pose al centro di una vicenda di amori contrastati e di dissidi tra vecchi e giovani uno dei suoi personaggi più compiuti, Arpagone, gretto, egoista, insensibile, fragorosamente ridicolo sin quasi al patetico. Questo personaggio, le cui dimensioni sono certamente al di sopra del risaputo intreccio nel quale è inserito, è sufficiente ad assicurare vita continuativa al testo. L'Avaro è infatti una delle commedie di Molière più frequentemente rappresentate: si ricordano tra i grandi interpreti del nostro secolo Charles Dullin e Jean Vilar. § Col medesimo titolo anche C. Goldoni scrisse un atto, presentato a Bologna nel 1756 dalla compagnia diretta dal conte F. Albergati, e, riprendendo la vicenda, a questo fece seguire nel 1773 la commedia L'avaro fastoso. Un Avaro punito fu scritto da G. B. Fagiuoli nel 1708. Sulla trama dell'opera molieriana furono pure composti (fra gli altri da S. Mayr, 1799; F. Orlandi, 1801; E. Malherbe, 1907) numerosi melodrammi, ma nessuno particolarmente importante.