Metz, assèdi di-

operazioni belliche volte a impadronirsi della piazzaforte di Metz, svoltesi rispettivamente nel sec. XVI e nel sec. XIX. Durante la guerra tra Francia e Impero, Carlo V, dopo un assedio protrattrosi per quasi tre mesi, nel gennaio 1553 ordinò la ritirata delle sue truppe, decimate dal freddo e dalle malattie, rinunciando a riconquistare Metz, presa da Enrico II insieme alle altre due città imperiali di Toul e Verdun l'anno precedente. § Nel corso della guerra franco-prussiana del 1870-71 intorno a Metz si sviluppò, tra il 14 e il 18 agosto 1870, una serie di battaglie che si conclusero con la ritirata delle truppe francesi dalla città, che fu poi consegnata ai Tedeschi il 27 ottobre. Dopo le battaglie di Borny e di Vionville-Mars-la-Tour, le truppe francesi, schierate tra la Mosella e Saint-Privat, furono attaccate dal feldmaresciallo Moltke, che intendeva compiere una manovra di avvolgimento della destra francese (intorno a Saint-Privat) per tagliare la strada di Verdun (dove secondo gli accordi tra Napoleone III e Bazaine questi avrebbe dovuto dirigersi). Nonostante la vittoria di Gravelotte, dove l'ala sinistra (comandata da Bazaine) riuscì a evitare lo sfondamento tedesco, la sconfitta dell'ala destra e del centro, crollate dopo lunga resistenza, fece sì che Bazaine, trovando sbarrata la strada per Verdun, si ritirasse a Metz. Risultati inutili i tentativi di negoziare con lo Stato Maggiore tedesco, Bazaine, dopo più di due mesi d'assedio, dovette consegnare la città.

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