Lavoisier, Antoine-Laurent
Indicechimico francese (Parigi 1743-1794). Nato da famiglia agiata, fu accolto a soli 25 anni all'Accademia delle Scienze a seguito della pubblicazione di un suo progetto di illuminazione stradale. Nel 1768, pur proseguendo le sue ricerche scientifiche, intraprese l'attività di esattore delle imposte; nel 1775 entrò a far parte della direzione dell'arsenale di Parigi. Alla fine del 1793, quando la Convenzione decretò l'arresto di tutti gli esattori, si costituì prigioniero. Processato dal tribunale rivoluzionario e condannato a morte, fu ghigliottinato. Per i risultati raggiunti e soprattutto per le innovazioni introdotte nella metodologia della ricerca come pure nell'elaborazione teorica dei dati sperimentali, è considerato l'iniziatore della chimica moderna. I suoi maggiori risultati, in gran parte ottenuti attraverso l'uso sistematico della bilancia, riguardano l'esatta spiegazione dei fenomeni della respirazione e della combustione come processi di ossidazione; la determinazione quantitativa dei componenti che intervengono nella costituzione dell'acqua; la dimostrazione, data in collaborazione con Laplace, che la quantità di calore necessaria per decomporre un composto nei suoi costituenti è identica a quella sviluppata dalla formazione dello stesso composto a partire dai suoi componenti; la scoperta del principio di conservazione della materia che da lui prese nome; una nuova definizione degli elementi, soprattutto a carattere operativo, e una conseguente riforma della nomenclatura chimica elaborata in collaborazione con Guyton de Morveau, C. Berthollet e A. F. Fourcroy.
Antoine-Laurent Lavoisier ritratto con la moglie da J.-L. David (1788; New York, Metropolitan Museum of Art).
De Agostini Picture Library/E. Lessing
Detto anche principio di conservazione della materia, afferma che le trasformazioni chimiche mutano le proprietà della materia senza alterarne la massa (peso) complessiva. Così, riscaldando una miscela di ferro metallico e di zolfo si forma una quantità di solfuro di ferro il cui peso è pari alla somma dei pesi del ferro e dello zolfo che si sono combinati; decomponendo per elettrolisi l'acqua si ottiene una quantità di idrogeno e di ossigeno gassosi il cui peso è complessivamente uguale a quello dell'acqua che si è decomposta, ecc. Oggi il principio di Lavoisier appare un'ovvia conseguenza del fatto che nelle reazioni chimiche gli atomi mantengono la loro sostanziale individualità e semplicemente si legano tra loro in modo diverso rispetto ai prodotti di partenza. A tutto rigore, dopo l'introduzione della teoria relativistica di Einstein, il principio di Lavoisier non può più considerarsi completamente valido: le reazioni chimiche decorrono infatti sviluppando o assorbendo, per lo più sotto forma di calore, una quantità di energia E peculiare per ciascuna di esse, la quale, secondo l'equazione di Einstein Δm=E/c², comporta una variazione di massa Δm. Tuttavia, tenendo conto delle quantità di energia che entrano in gioco nelle reazioni chimiche, la variazione di massa che ne deriva è in pratica tanto piccola da essere del tutto trascurabile.
D. McKie, Antoine Lavoisier. Scientist, Economist, Social Reformer, Londra, 1952; M. Daumas, Lavoisier théoricien et expérimentateur, Parigi, 1955; R. Dujarric de la Rivière, M. Chabrier, La vie et l'œuvre de Lavoisier d'après ses écrits, Parigi, 1959; N. Berry, Lavoisier. A Life, New York, 1985.