Herculano, Alexandre
pseudonimo del romanziere, poeta, critico e storico portoghese A. H. de Carvalho Araújo (Lisbona 1810-Vale de Lobos 1877). Di modesta famiglia, lesse precocemente Chateaubriand e Schiller e assunse un posto di rilievo fra la gioventù romantica. Nel 1831-32, avendo preso parte a un'insurrezione, andò in esilio in Inghilterra e in Francia, ma tornato in Portogallo prese parte alla vita politica, collaborando ai giornali di Oporto e dirigendo la rivista O panorama, in cui apparvero Lendas e Narrativas, serie di novelle storiche o autobiografiche di colorito romantico. Nel 1837 apparvero le meditazioni in poesia A harpa do crente. Nominato conservatore delle biblioteche reali, fu anche eletto deputato, ma si dimise dopo il colpo di Stato di Costa Cabral, dedicandosi ai suoi interessi storici espressi sia in romanzi come O Bôbo, Enrico o presbítero, O monge de Cister, che uscirono nel 1843-44 destando grande scalpore per il loro tono anticlericale, sia in importanti opere storiche scientificamente validissime e tra le più innovatrici del romanticismo portoghese: História de Portugal (1846-53), História da origem e estabelecimento da Inquisição em Portugal (1853-59; Storia dell'origine e dello stabilirsi dell'Inquisizione in Portogallo). Tornò alla vita politica nel 1853, come progressista d'opposizione, ma sei anni dopo si ritirava di nuovo a vita privata, curando innumerevoli ricerche e pubblicazioni filologico-storiche. Prosatore d'eletta chiarezza, storico di sterminata erudizione, Herculano è una delle personalità più coerenti e vigorose dell'Ottocento portoghese.