Lusìadi, I-
(Os Lusíadas) Poema epico in 10 canti in ottave del portoghese Luís Vaz de Camões, pubblicato a Lisbona da António Gonçalves nel 1572. È l'opera più importante della letteratura lusitana e una delle più alte della poesia europea. Ispirazione fondamentale di Camões è l'idea di fornire un libro istituzionale alla nazione eletta, portatrice del verbo cristiano: per lui le scoperte portoghesi nelle Indie e nelle Americhe sono altrettante crociate, la monarchia di Lisbona s'identifica con la volontà del Signore. Ma, a sua volta, questo impulso nazional-imperialistico diventa un simbolo più largo: portare la fede significa portare la verità, affrontare i pericoli significa realizzare un destino concretamente degno dell'uomo. Il tema generale del poema è l'intera storia dei figli di Luso (mitico seguace di Dioniso) ma il punto focale da cui essa viene osservata è il viaggio di Vasco da Gama, navigatore come Ulisse ed Enea. A questo viaggio reale Camões sovrappone un motivo drammatico immaginario, il conflitto fra Venere e Bacco, protettrice la prima dei Portoghesi, nemico il secondo. Gli dei prendono parte alla vicenda come nell'Iliade, quasi incarnazioni di forze occulte e universali. Nel finale del poema questa trama mitologica è vinta dalla realtà: Vasco da Gama soppianta il dio Nettuno e il gigante Adamastor nell'amore di Teti. L'ideologia di Camões è militaresca e aristocratica, ma l'idea della patria come unità linguistica e culturale è già tutta moderna, così come la vittoria dell'uomo sugli dei è un tipico gesto di orgoglio e liberazione, sulla linea che dal Rinascimento conduce all'illuminismo. Il poema raggiunge un vertice lirico insuperabile nell'episodio di Inés de Castro, dove l'amore si presenta come il culmine dei valori umani.