Gabèlli, Arìstide
pedagogista italiano (Belluno 1830-Padova 1891). Direttore di una scuola tecnica a Milano, poi rettore del collegio Longone, fu chiamato come provveditore centrale al Ministero della Pubblica Istruzione. In questo ambito recano la sua impronta positivistica i programmi per la scuola elementare del 1888 che, pur essendo stati il frutto del lavoro di una commissione ministeriale presieduta da P. Villari, sono noti appunto come “programmi Gabelli”. Fu inoltre provveditore agli studi a Roma e deputato nel collegio di Venezia. Il positivismo di Gabelli si distingue nettamente da quello materialistico ed evoluzionistico e si ricollega, invece, a quello di J. Stuart Mill e al metodo sperimentale galileiano. Il progresso della ragione, illuminata dalla scienza sperimentale, si identifica, secondo Gabelli, con il progresso della libertà e della moralità e costituisce il fondamento unico dell'educazione e dell'istruzione. Scrisse: L'uomo e le scienze morali (1869), Istruzioni ai programmi delle scuole elementari (1888); altre opere furono raccolte da P. Villari nel libro L'istruzione in Italia (1891).