elementare

Lessico

agg. [sec. XIV; da elemento].

1) Proprio di un elemento; che forma un elemento: sostanza elementare, qualità elementare; particella elementare. In particolare: A) in filosofia, parte costitutiva ultima di una qualche forma di realtà o di conoscenza. Wittgenstein, per esempio, ha così chiamato la proposizione che verte su oggetti semplici in una connessione determinata. Nella scolastica: forma elementare, forma sostanziale di un corpo semplice o elemento. B) In chimica, analisi elementare, determinazione della natura e della percentuale degli elementi chimici contenuti in una sostanza. Tradizionalmente, il nome di analisi elementare si riserva però in genere all'analisi dei composti organici, e cioè alla determinazione delle percentuali di carbonio e di idrogeno e degli altri elementi che vi possono essere presenti.

2) Per estensione, che si riferisce agli elementi fondamentali di una disciplina e simili: nozioni elementari di diritto; in particolare, in economia, costo elementare e scrittura elementare; in matematica, funzione elementare; spostamento elementare; scuola elementare, istruzione elementare; anche di facile comprensione, fondamentale: un procedimento elementare; è guidato da un elementare senso di giustizia.

Pedagogia

In Italia l'istruzione elementare è un grado d'istruzione generale, obbligatoria e gratuita, compreso tra i sei e gli undici anni di età e integrato con l'istruzione prescolare o materna. La divisione in due cicli didattici di due e tre anni con esami orali e scritti alla fine di ogni ciclo (introdotta con D.P.R. 14 giugno 1955, che sostituiva la precedente suddivisione in due gradi inferiori di 3 anni e superiori di 2) è stata abolita con la legge 4 agosto 1977 e dall'anno scolastico 1977-78 tutti i passaggi da una classe all'altra avvengono solo per scrutini. Rimane l'esame di licenza alla fine del quinto anno. Gli alunni non “valutati” al termine delle lezioni, per cause di forza maggiore (malattie, trasferimenti, ecc.) possono sostenere prove suppletive all'inizio dell'anno scolastico successivo. Sono stati inoltre eliminati gli esami di riparazione. I voti sono sostituiti da giudizi sul rendimento e sulle capacità dell'alunno. I programmi hanno carattere normativo per la parte riguardante il fine dell'istruzione primaria; mentre hanno carattere solo orientativo per quanto si riferisce al metodo. Con l'inserimento della scuola media unica nell'ambito dell'istruzione obbligatoria è stato istituito il libretto scolastico. Nel 1985, dopo una lunga gestazione e grazie al lavoro di numerosi studiosi, sono stati varati i nuovi programmi didattici per la scuola elementare (gli ultimi erano del 1955). Oltre a riordinare nel suo complesso il curricolo, con l'introduzione di nuove discipline quali la lingua straniera e gli studi sociali, essi intendono ristrutturare alcuni insegnamenti tradizionali (al posto del canto troviamo l'educazione al suono e alla musica; al posto dell'educazione fisica l'educazione al movimento; al posto del disegno l'educazione all'immagine). Tuttavia è palese anche l'intenzione di proporre contenuti fortemente innovativi, che tengano conto delle profonde trasformazioni intervenute negli ultimi anni del sec. XX. La scuola prospettata da tali programmi necessita di strutture diverse dalle precedenti, di insegnanti più preparati e, soprattutto, in grado di lavorare in team. La legge 5 giugno 1990 di riforma dell'ordinamento della scuola elementare, interviene a recepire tali istanze Al di là dell'individuazione di criteri didattici e valutativi adeguati, la legge pone in primo piano il lavoro collegiale dei docenti (con la scomparsa della maestra-mamma e con l'introduzione di maestri maggiormente “specializzati” che lavorano insieme in una stessa classe, in ambito di programmazione) e la loro preparazione (insistendo particolarmente sulla necessità di un continuo aggiornamento). Accanto alle scuole pubbliche esistono quelle private e altri due tipi di scuola elementare pubblica: la parificata e la sussidiata.