Figueroa, Gabriel

operatore cinematografico messicano (Città di Messico 1907-1997). Ispirandosi al senso della monumentalità dei pittori del suo Paese (Rivera, Siqueiros), del Tissé fotografo di ¡Que viva Mexico! e dello Strand fotografo e co-regista di Redes, e cresciuto alla scuola del connazionale A. Phillips e (a Hollywood) dello statunitense G. Toland, ha sviluppato uno stile personalissimo, espresso in immagini caratterizzate da violenti contrasti di bianchi e neri e dominate, secondo una cifra costante, da alti cieli percorsi da nubi. Esordì in Allá en el Rancho Grande (1936) di F. de Fuentes e fu subito premiato alla Mostra di Venezia; negli anni Quaranta prestò una collaborazione determinante al regista E. Fernández (La vergine indiana, Enamorada, Rio Escondido, Maclovia) e con questi colse allori ovunque. Negli anni Cinquanta e Sessanta ha collaborato stabilmente ai capolavori messicani di L. Buñuel.

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