Chou
Indicedinastia cinese fondata intorno al 1030 a. C. (la data del 1122 indicata da Ssu-ma Ch'ien è inattendibile) dal re Wu “il guerriero” dopo la vittoria riportata sugli Shang. La dinastia, il cui potere si protrasse fino al 256 a. C., viene suddivisa in due periodi: occidentale (ca. 1030-770 a. C.) con capitale Hao e orientale con capitale Lo-i. La sede originaria dei Chou corrispondeva all'incirca all'attuale Shensi e successivamente si estese a parte del bacino dello Yangtze Kiang. L'intero territorio venne dai Chou diviso tra membri della stirpe reale, patrizi e dignitari, che sui territori loro assegnati fondarono via via “regni” semindipendenti, pur se nominalmente sottoposti all'autorità imperiale (accentuazione del sistema feudale). Nel 771 a. C. la morte del re Yu segnò l'inizio del progressivo esautoramento di ogni effettivo potere della dinastia. Nei secoli seguenti prevalsero a turno i regni principali finché nel 222 a. C. i Chou furono completamente esautorati. § L'arte cinese della dinastia Chou segue la suddivisione dei vari periodi storici: Chou Occidentali (1030-770 a. C.), periodo delle “Primavere e Autunni” (722-481 a. C.), periodo dei “Regni Combattenti” (403-222 a. C.). Durante la prima fase, la produzione bronzea ricalca la tradizione dell'ultimo periodo Shang, con una notevole percentuale di recipienti da vino a cui vengono aggiunte forme nuove, mentre la maschera del t'ao-t'ieh continua a essere l'elemento principale della decorazione. Per quanto riguarda l'architettura, a questo periodo appartiene la pianta del palazzo di Fengchow (Shaanxi), a 130 km dall'attuale Sian (o Xi'an), datata al sec. XI a. C. Verso la fine di questa prima fase (770 a. C.), la bronzistica subisce una notevole evoluzione in quanto scompaiono molti vasi da vino per far posto a quelli per il cibo e alla produzione di campane; la decorazione vede un notevole incremento di motivi “a corda”, linee ondulate, draghi. Aumentano inoltre i bronzi con iscrizioni (più di 3000 pezzi, alcuni con più di 400 caratteri) riguardanti spedizioni militari, assegnazione di premi e altri eventi; il tutto costituisce una fonte storica di estrema importanza. Tra le ceramiche, alcune sono formate da un'alta percentuale di caolino (protoporcellana), sono per lo più smaltate e presentano motivi decorativi di tipo geometrico. Il periodo delle “Primavere e Autunni” vede in Cina il passaggio dalle strutture di tipo schiavista a quelle di tipo feudale, mentre l'impiego di oggetti in ferro costituisce uno dei principali fattori di sviluppo. I bronzi assumono forme sempre più elaborate e decorazioni sempre più complesse, mentre compare l'ageminatura in rame. Con il periodo dei “Regni Combattenti”, infine, le tecniche degli oggetti in bronzo vengono ulteriormente perfezionate con speciali tipi di lavorazione quali la doratura, l'incisione, la cesellatura e l'ageminatura in oro e argento. Per quanto riguarda i reperti architettonici, a questo periodo è datato il primo progetto architettonico cinese, inciso su una lastra di bronzo, che mostrava nei minimi particolari la pianta delle tombe del re di Zhongshan e della sua sposa (409-296 a. C.).
Bibliografia (per l'arte)
J. E. Lodge, A. G. Wenley, J. A. Pope, A Descriptive Catalogue of Chinese Bronzes, Washington, 1946; W. White, Bronze Culture of Ancient Chine, Toronto, 1956; Autori Vari, Settemila anni di Cina, Cinisello Balsamo, 1983; K.-C. Chang, Art, Myth and Ritual, Cambridge (Massachusetts), 1983; idem, The Archaeology of Ancient China, New Haven, 1986; Ma Chengyuan, Ancient Chinese Bronzes, Oxford, 1986; J. Rawson, Chinese Bronzes, London, 1987; Hsu Cho-yun and Katheryn, M. Linduff, Western Chou Civilization, New Haven, 1988.