Definizione

"Per la tabella del Programma Apollo vedi il lemma del 2° volume." Programma di esplorazione da parte dell'uomo della superficie lunare, iniziato dalla NASA nel 1961. Il programma, sviluppatosi in tre fasi e raggiunto lo storico obiettivo di portare un uomo sulla Luna (1969), si concluse nel 1972 "Per la tabella del Programma Apollo vedi pg. 273 del 2° volume." .

Storia: prima fase

Durante la prima fase fu messo a punto un razzo vettore, il Saturno "Per il progetto Apollo e il Saturno-Apollo vedi gli schemi a pg. 274 del 2° volume." , "Per il progetto Apollo e il Saturno-Apollo vedi schemi al lemma del 2° volume." in grado di portare in orbita intorno alla Terra un carico utile elevato, quale il veicolo destinato a scendere sulla Luna; contemporaneamente vennero studiati e sperimentati a terra il veicolo, detto anch'esso Apollo, e le apparecchiature sia in dotazione al veicolo, sia necessarie all'uomo per la permanenza sulla superficie lunare, sia per lo studio strumentale del nostro satellite. Il veicolo fu realizzato in tre sezioni: il modulo di comando (Command Module, CM), destinato a ospitare gli astronauti durante il viaggio, attrezzato con le apparecchiature di guida e per il rientro sulla Terra; il modulo di servizio (Service Module, SM), provvisto di propulsori per la spinta nello spazio di batterie e varie altre apparecchiature necessarie alla missione; il modulo lunare (Lunar Excursion Module, LEM), per l'equipaggio prescelto per lo sbarco sulla Luna, attrezzato con mezzi idonei per l'allunaggio “morbido” e l'involo dal suolo lunare. La prima fase si concluse praticamente con la prova dell'Apollo 1 durante la quale perirono, a terra, gli astronauti V. Grissom, E. White, R. Chaffee (27 gennaio 1967) in seguito all'incendio della navicella spaziale.

Storia: seconda fase

La seconda fase comportò la prova sia del lancio sia del veicolo nello spazio (dal 1967 al 1969), la sperimentazione delle tecniche di aggancio e sgancio dei vari settori e di rientro sulla Terra del modulo di comando, la messa a punto dell'incontro in orbita del LEM con il resto del veicolo (Apollo 9 e Apollo 10) e di tutte le manovre, da parte del mezzo e dell'uomo, necessarie al compimento della missione "Per approfondire vedi Gedea Astronomia vol. 4 pp 14-17, 158-160; vol. 5 pp 118-120" "Per approfondire vedi Gedea Astronomia vol. 4 pp 14-17, 158-160; vol. 5 pp 118-120" .

Storia: terza fase

Con l'Apollo 11 (16-24 luglio 1969) ebbe inizio la terza fase che portò l'uomo sulla Luna: gli astronauti N. Armstrong ed E. Aldrin effettuarono un'uscita dal LEM durante la quale prelevarono 32 kg di campioni di polvere e rocce lunari. "Per approfondire vedi anche L'Universo vol. 1 pp 134-137" "Per approfondire vedi anche L'Universo vol. 1 pp 134-137" Drammatica fu la missione, fallita in seguito a guasti negli apparati di bordo, dell'Apollo 13 che, dopo sei giorni di permanenza nello spazio (11-17 aprile 1970), riuscì a rientrare fortunosamente sulla Terra "Per approfondire vedi Gedea Astronomia vol. 4 pp 214-215" "Per approfondire vedi Gedea Astronomia vol. 4 pp 214-215" . In questa fase fu ampliata l'esplorazione della superficie lunare, grazie anche all'uso di un veicolo appositamente costruito per muoversi sulla Luna (missione dell'Apollo 15). I risultati del programma Apollo, conclusosi nel dicembre 1972 col lancio dell'Apollo 17, furono di grande interesse, non solo scientifico (conoscenza diretta della natura e composizione petrografica del suolo lunare, dello spazio circumlunare, delle condizioni fisiche dello spazio fra Terra e Luna, ecc.) ma anche tecnico, in quanto l'impresa aveva richiesto la messa a punto di sistemi, apparecchiature e mezzi di grande risonanza per il progresso tecnologico; esso consentì, inoltre, di raccogliere molti dati sui problemi connessi con la permanenza dell'uomo nello spazio "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 94-97, 134-137, 185-187" "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 94-97, 134-137, 185-187" .

Storia: la missione Apollo-Sojuz

Negli anni immediatamente successivi, le tecnologie sviluppate, da una parte, dagli Stati Uniti con il programma Apolloe, dall'altra, dall'Unione Sovietica con i voli delle navicelle Sojuz, consentirono la realizzazione della nuova missione ASTP (Apollo-Sojuz Test Project). In sintesi, tale progetto, nato da un accordo bilaterale firmato nel 1972 tra i due Paesi, prevedeva che una navicella Apollosi sarebbe agganciata in orbita con una Sojuz, per consentire agli equipaggi di effettuare visite reciproche ed esperimenti scientifici comuni. Infatti, il 15 luglio 1975, vennero lanciate dal cosmodromo di Bajkonur la Sojuz 19 con a bordo i cosmonauti sovietici Aleksej Leonov e Valerj Kubasov, e dal Kennedy Space Flight Center di Cape Canaveral l'astronave Apollo con gli astronauti statunitensi Thomas Stafford, Vance Brand e Donald Slayton. Il 17 luglio, le due navicelle si agganciarono, utilizzando uno speciale modulo d'attracco e di acclimatazione progettato da ingegneri statunitensi e sovietici. Per due giorni, il complesso orbitale Apollo-Sojuz continuò così la sua missione in orbita, mentre i cinque astronauti effettuavano osservazioni astronomiche e del Sole ed altri esperimenti. Il 19 luglio, le due navicelle si separarono per il rientro nell'atmosfera. La Sojuz 19 atterrò il 21 luglio, mentre l'Apollo restò nello spazio fino al giorno 24 per compiere altre ricerche "Per approfondire vedi Gedea Astronomia vol. 3 pp 294-297" "Per approfondire vedi Gedea Astronomia vol. 3 pp 294-297" "Per approfondire vedi anche L'Universo vol. 1 pp 94-97" "Per approfondire vedi anche L'Universo vol. 1 pp 94-97" .

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