La crisi dell' Ancien Régime e la Rivoluzione Francese
Introduzione
L'espressione “Ancien Régime” venne coniata dai rivoluzionari francesi per definire in senso negativo il sistema politico e socio-economico della Francia prerivoluzionaria, contrapponendolo al “nuovo regime” nato con la rivoluzione. Essa ebbe una triplice definizione: politica (intendendo con ciò lo Stato monarchico assoluto), sociale (con la suddivisione dei sudditi per ceti, ordini o corpi più o meno privilegiati, a cui i rivoluzionari contrapposero il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini) ed economico (con il gravare sull'attività agricola di numerosi e antichi diritti feudali, decime e immunità, fino ai vincoli alla compravendita della terra e con la presenza di corporazioni immobili e superate). Già da tempo un diffuso spirito di riforma aveva posto il problema di un superamento dei privilegi e dei limiti dello Stato monarchico assoluto. Questa esigenza sfociò in un movimento rivoluzionario, caratterizzato da programmi radicali e a volte violenti, sulla spinta, tra il 1788 e 1789, di fattori contingenti quali l'insolubilità della crisi finanziaria (ampio deficit di bilancio) e il concretarsi della crisi economica in penuria alimentare e aumento dei prezzi dei cereali, provocati dal cattivo raccolto del secondo semestre.