L'Islam e la sua rapida espansione
- Introduzione
- L'Arabia preislamica
- I califfi e gli Omàyyadi
- Gli Abbasidi
- Approfondimenti
- Riepilogando
L'Arabia preislamica
La penisola araba, in gran parte desertica, era originariamente abitata da tribù dedite alla pastorizia e al commercio. Le popolazioni del nord avevano avuto contatti con gli Ebrei e i Romani, quelle del sud avevano subìto il dominio di Etiopi e Persiani. Al centro vivevano tribù nomadi che gravitavano intorno alla Mecca, centro religioso, ma anche economico, dove sorge tutt'ora il tempio della Ka'ba (parola che significa “cubo”, dalla forma dell'edificio) nel luogo che la tradizione dice prescelto da Adamo stesso, e poi da Abramo e dal figlio Ismaele. Nell'angolo sud-est della Ka'ba è incastonata la pietra nera, che la tradizione vuole caduta sulla terra per volere divino divenendo da bianca nera per i peccati degli uomini. All'interno della Ka'ba, tempio per eccellenza del monoteismo, erano tuttavia stati posti nel corso dei secoli numerosi idoli, meta del pellegrinaggio annuale delle tribù arabe che sospendevano per l'occasione ogni conflitto. La custodia del tempio era affidata alla tribù dei Qurayshiti che controllava pertanto anche i traffici commerciali. Oltre ad alcuni Ebrei, che mantenevano la purezza del culto monoteista, la Mecca ospitava anche alcuni Arabi, detti hunafa, “puri”, rimasti fedeli alla religione di Abramo. Uno di questi era il futuro Profeta dell'Islam.
La predicazione di Muhammad. Muhammad (nome che significa “il lodato”, mentre l'antiquato “Maometto” è una corruzione del turco Mehmet tramite il francese Mahomet) nacque alla Mecca intorno al 570 in un ramo secondario della tribù dei Qurayshiti. Rimasto presto orfano, esercitò il mestiere di guardiano del bestiame e di cammelliere. A 25 anni sposò Khadigia, una ricca vedova di cui gestì le attività carovaniere. Secondo i dati della storia sacra dell'Islam, intorno al 610, all'età di quarant'anni, Muhammad, in ritiro spirituale in una caverna del monte Hira, ricevette tramite l'angelo Gabriele la rivelazione sintetica del sacro Corano, che gli venne in seguito rivelato in modo distintivo nel corso dei restanti 23 anni della sua esistenza terrena. La rivelazione islamica insiste sull'unità di Dio, Allâh, che non è una divinità araba, ma il termine arabo per riferirsi al Dio assoluto (da al, “il” e ilaha, “divinità”, come dire “la Divinità” per eccellenza, “Iddio”). Inoltre l'Islam (termine che significa “accettazione”, “resa” alla Volontà di Dio, “pace”) richiede il riconoscimento di tutti gli inviati precedenti, compresi Mosè e Gesù, la fede negli angeli, nel giorno del giudizio e la pratica della ritualità sintetizzata nei “cinque pilastri ”. La predicazione di Muhammad incontrò inizialmente molte opposizioni, poiché, condannando gli idolatri, urtava anche gli interessi economici dei meccani. Nel 622 il Profeta fu costretto a trasferirsi a Medina; da tale evento, l'Egira (dall'arabo hijra, migrazione) viene fatto iniziare il calendario islamico. Consolidatasi la comunità originaria di credenti, i musulmani (muslim, i “sottomessi”, della stessa radice di Islam) si scontrarono apertamente con i Qurayshiti e dopo un primo armistizio che permise a Muhammad un pellegrinaggio alla Ka`ba il fronte antimusulmano capitolò nel 630 e il Profeta entrò trionfante alla Mecca dove sconfisse l'idolatria (distrusse i 360 idoli che vi erano insediati, a eccezione di un'icona raffigurante la Vergine col bambino). Da allora vi fu un crescendo continuo di adesioni all'Islam, e il Profeta poté imporre la sua autorità su quasi tutta l'Arabia. Poco dopo (632) Muhammad morì senza lasciare indicazioni per la propria successione.