Il feudalesimo
L'omaggio e l'investitura
L'atto con cui si instaurava il rapporto di vassallaggio era detto omaggio (dal latino homo, uomo, poiché chi lo compiva diventava “uomo di un altro uomo”, cioè suo subordinato). La congiunzione delle mani dei due contraenti simboleggiava la dedizione del vassallo al proprio signore; a questo atto seguiva il giuramento di fedeltà su libri sacri o reliquie e spesso lo scambio di un bacio. Durante il IX sec. cominciò a diffondersi la prestazione di più omaggi; ottenendo una pluralità di benefici da signori diversi, alcuni vassalli ridimensionarono a proprio favore i rapporti di vassallaggio. L'atto con cui veniva concesso il beneficio o feudo era detto investitura ed era conseguente all'omaggio e al giuramento di fedeltà. Essa consisteva nel consegnare al vassallo un oggetto simboleggiante il beneficio, uno scettro, una spada, un anello, un pezzetto di terra, uno stendardo (una croce o un pastorale qualora a essere investito fosse un vescovo). Il beneficiario entrava così in possesso di un feudo come usufruttuario; la proprietà era conservata da colui che faceva la concessione.