Il linguaggio
- Introduzione
- Il linguaggio come istituzione sociale
- L'estrinsecità e l'oggettività del linguaggio
- Il potere coercitivo del linguaggio
- La storicità del linguaggio
Il potere coercitivo del linguaggio
Non è possibile parlare una lingua senza accettarne la terminologia, le regole sintattico-grammaticali, il simbolismo. Nonostante qualche piccola variazione individuale, come gli intercalare, l'intonazione ecc., una lingua si presenta come una struttura predeterminata a cui i parlanti devono sottostare, pena l'incomunicabilità. Questa dimensione coercitiva si traduce non solo nella presenza di norme linguistiche vincolanti che regolano la comunicazione, ma anche in notevoli conseguenze dal punto di vista sociale. Così il ragazzo che parla in modo sgrammaticato verrà probabilmente deriso dai compagni, oppure avrà quasi sicuramente scarse possibilità di lavoro. Sarebbe erroneo ritenere che il linguaggio appropriato a ogni circostanza sia quello indicato dalle grammatiche. Si possono verificare infatti situazioni in cui il linguaggio sia di tipo gergale e segua regole differenti da quelle ufficiali (come, per esempio, nelle caserme o nelle subculture) ed eserciti allo stesso modo di quello "ufficiale" un potere coercitivo sui parlanti.