Approfondimenti
- Classificazione delle frane
- Interventi contro la desertificazione
Classificazione delle frane
A seconda del tipo di materiale che si distacca e del modo in cui avviene lo spostamento, si possono distinguere diversi tipi di frane.
Frane di crollo: consistono nella caduta improvvisa di masse di roccia coerente e fratturata, che si stacca secondo piani preesistenti fortemente verticalizzati. Il materiale si accumula in un ammasso di blocchi a spigoli vivi alla base del versante, che in genere è a forte pendenza.
Frane di scivolamento: il piano di distacco di norma coincide con una superficie di discontinuità del versante (litoclasi o faglia). La posizione del piano più idonea al movimento è a franapoggio, meno inclinato del pendio; il collasso del materiale soprastante è favorito dalla percolazione dell'acqua lungo fessure a monte fino alla superficie predisposta alla rottura. Questo lubrifica la superficie di contatto e predispone per lo scorrimento il pacchetto di materiali soprastante.
Frane con movimento rotazionale: il distacco avviene lungo una superficie di neoformazione, in genere curva. Interessa materiali semicoerenti e si manifesta quando viene superata la resistenza al taglio del materiale costituente il versante.
Frane per colamento: sono tipiche delle argille imbevute d'acqua. La colata è in genere lenta e durevole nel tempo. Sono sovente molto grandi e possono interessare interi versanti. Il piano di stacco è incerto; si mobilizza periodicamente in occasione di eventi pluviometrici.
Smottamenti: sono piccole frane che coinvolgono la parte più superficiale del substrato se questo è incoerente. Se risultano abbastanza estese prendono anche il nome di lame .
Sovente le frane sono di tipo misto, per cui non è sempre facile l'attribuzione all'una o all'altra categoria.