Approfondimenti

La spettroscopia stellare

Attraverso le loro radiazioni, le stelle ci inviano messaggi. La spettroscopia si occupa delle proprietà della luce che dipendono dalla sua lunghezza d'onda. Una radiazione luminosa viene analizzata mediante uno strumento detto spettroscopio, che la scompone nelle sue lunghezze d'onda componenti, corrispondenti ai vari colori; si ottiene così uno spettro il quale ci permette di descrivere la distribuzione energetica tra le varie lunghezze d'onda presenti, da quelle più lunghe (bassa energia) a quelle più corte (alta energia).

I primi studi sistematici sullo spettro solare furono compiuti agli inizi del 1800 dal fisico tedesco J. Fraunhofer (1787-1826). Nel 1859 G. Kirchhoff (1824-87) formulò le tre leggi della spettroscopia:

     

    - un solido, un liquido o un gas molto denso, portati all'incandescenza, presentano uno spettro di emissione continuo, cioè emettono radiazioni a tutte le lunghezze d'onda (prima legge);

    - un gas rarefatto incandescente possiede uno spettro di emissione a righe, ossia emette radiazioni soltanto a certe lunghezze d'onda, caratteristiche degli elementi o dei composti chimici presenti nel gas (seconda legge);

    - un gas rarefatto, posto di fronte a una sorgente di radiazione continua avente temperatura più elevata, dà origine a uno spettro di assorbimento a righe, alle stesse lunghezze d'onda che esso mostra nello spettro di emissione (terza legge).

Dalle proprietà spettrali di una sorgente luminosa si possono ottenere informazioni sulla sua composizione chimica.