Le variazioni di livello dei mari
Come accade per ogni liquido, la superficie libera dei mari a contatto con l'atmosfera tende a disporsi perpendicolarmente alla forza di gravità in ogni suo punto, coincidendo in pratica con quella del geoide, termine col quale si indica la forma della Terra. Il livello di tale superficie, definito come livello medio marino, costituisce il riferimento per la misurazione altimetrica delle terre emerse e anche delle profondità marine; esso viene assunto come la risultante della media delle misure effettuate di norma per un periodo ventennale mediante strumenti fissi, detti idrometri, ubicati in determinati punti di una linea di costa.
Nel corso del tempo, il livello medio del mare è ripetutamente variato , specialmente durante l'era quaternaria, in conseguenza dei frequenti mutamenti climatici e dell'alternarsi delle glaciazioni, con abbassamenti (regressioni) di oltre 100 m rispetto al livello attuale durante l'ultima glaciazione o risalite (trasgressioni) di alcune decine di metri in corrispondenza dei periodi interglaciali. In epoca storica, negli ultimi due millenni, relativamente alle coste italiane, si è accertata una generale risalita del livello medio marino di 1-2 m.