Tra simbolismo e impressionismo
In sintesi
Redazione De Agostini
L'impressionismo | Rifiutò le regole formali accademiche, i consueti rapporti tonali e gli schemi ritmici della tradizione, valorizzando invece la dimensione timbrica, ricercando un linguaggio raffinato e aristocratico, incline all'esotismo. |
Debussy | Padre riconosciuto dell'impressionismo musicale, soprattutto con il fondamentale Prélude à l'après-midi d'un faune (1892-94), nel 1902 Debussy scrive Pelléas et Mélisande, unica sua esperienza di teatro musicale, legata a un manifesto della poetica simbolista: Pelléas et Mélisande di M. Maeterlinck. Nei successivi Trois Nocturnes per orchestra (1897-99) novità timbrica e libero fluire della costruzione formale appaiono ulteriormente maturati; una nuova scrittura pianistica appare in Trois chansons de Bilitis (1897), per voce e pianoforte, in Suite bergamasque (1890-1905) e Pour le piano (1896-1901). In campo orchestrale, La mer (1903-05) e Images (Ibéria; Rondes de printemps, 1906-12; Gigues, 1909-12) tendono a un disegno più nitido e plastico e a una struttura più ampia e solida. Jeux, breve balletto, è una pagina decisiva per la musica del Novecento. I due libri dei Préludes per pianoforte (1910-13) possono essere considerati opera di transizione fra Images e gli Études (1915) o En blanc et noir (1915). |
Ravel | Capace di padroneggiare di volta in volta i più sottili artifici per distaccate ironie o per cupe e sorvegliate introspezioni, fu incline a un lirismo aristocraticamente controllato, a tenerezze pudicamente accennate al di sotto di un'impenetrabile perfezione. Si ricordano due opere teatrali: L'heure espagnole (1911) e L'enfant et les sortilèges (1925); i balletti Ma mère l'Oye (da pezzi per pianoforte a 4 mani, 1908-12), Daphnis et Chloé (1909-12), La valse (1920), Bolero (1928); Rhapsodie espagnole (1907) per orchestra, 2 concerti per pianoforte e orchestra (1929-31); il Quartetto (1902-03), il Trio per archi (1914), la Sonata per violino e violoncello (1920-22) e quella per violino e pianoforte (1923-26); le composizioni pianistiche, fra cui Sonatina (1905), Miroirs (1905), Gaspard de la nuit (1908), Valses nobles et sentimentales (1911), Le tombeau de Couperin (1914-17); le liriche per canto e pianoforte o altri strumenti. |
Dukas | Fu un autore eclettico e originale, il cui stile si situa fra l'impressionismo e l'influenza di Franck: amò le architetture equilibrate, erette sulla giustapposizione di tonalità, d'altro canto, si mostrò sensibile alle nuove armonie di impronta debussyana. Scrisse due lavori teatrali: la fiaba lirica Arianna e Barbablù (1907) e il poema danzato La Péri (1912). Un altissimo magistero timbrico rivelano anche altre pagine orchestrali, soprattutto lo scherzo sinfonico L'apprendista stregone (1897), capolavoro qualificato dall'originalità del colorito orchestrale e da un umorismo grottesco. |