Nuove tendenze letterarie
Due profili dell'avanguardia narrativa sperimentale
Negli anni Sessanta la prosa riprese in modo più aperto e diversificato la direzione innovativa già indicata da qualche singolo autore, per citare un esempio su tutti, da Arno Schmidt. L'abbandono del punto di vista unico, della sincronicità della linea narrativa, del canone realistico sono soltanto alcune delle principali novità introdotte a livello strutturale nella narrativa di questi anni.
Uno di questi nuovi autori fu Oswald Wiener (Vienna 1935). Dopo gli esordi di tipo sperimentale nel “Gruppo di Vienna”, si affermò con il romanzo il miglioramento della mitteleuropa (die verbesserung mitteleuropas, 1969), grottesca parodia di un saggio scientifico, in cui vengono violate tutte le norme di carattere grammaticale ed etico. Successivamente ha teorizzato la distruzione della letteratura, contestando la lingua come strumento di potere.
Le prose psicologico-narrative di Jürgen Becker (Colo-nia 1932), Campi (Felder, 1964), Margini (Ränder, 1968), ispirate dalle tecniche di Joyce, così come le poesie Neve (Schnee, 1971), Finestre e voci, poesie e immagini (Fenster und Stimmen, Gedichte und Bilder, 1981), sono difficilmente riconducibili a uno dei generi letterari tradizionali. Si tratta di appunti e annotazioni concise, di ritagli della situazione esistenziale di Becker attraverso i quali viene condotto il confronto con un mondo dominato da un condizionamento generale del quale l'autore stesso si sente vittima.