Letteratura nell'età del pietismo e dell'illuminismo
- Letteratura nell'età del pietismo e dell'illuminismo
- La prosa del cuore sincero: il pietismo
- Il "rischiaramento" dell'epoca e degli spiriti
- La poetica del razionalismo: Gottsched
- Riepilogando
La poetica del razionalismo: Gottsched
Nei generi letterari tradizionali l'illuminismo si espresse in modo diverso e talora contraddittorio. Nella poesia si giudicarono negativamente le regole razionali della tradizione a cui si volle subordinare la genuina ispirazione: per tutta la prima metà del secolo traduzioni e riprese della secentesca Arte poetica del francese Boileau impedirono un'espansione libera e originale della lirica. In Germania J.C. Gottsched diede nuovo prestigio alla vecchia poetica razionalistica.
Gottsched
Filosofo e teorico della letteratura, Johann Christoph Gottsched (Königsberg 1700 - Lipsia 1766) fu profondamente influenzato dal classicismo francese e dal filosofo razionalista C. Wolff. Dal 1734 tenne la cattedra di logica e metafisica a Lipsia. Nel 1725 sull'esempio delle riviste inglesi “Tatler” e dello “Spectator” di Addison e Steele, pubblicò una delle prime riviste di costume tedesche, dedicata al pubblico femminile, “Die Vernünftigen Tadlerinnen” (Le biasimatrici assennate) e nel 1727 “Der Biedermann” (Il galantuomo). Il suo influsso sulla cultura tedesca è legato alla riforma della letteratura e in particolare della drammaturgia, piuttosto che agli scritti di carattere filosofico. Animato dal desiderio di dar vita a una letteratura nazionale tedesca, credette che il giusto cammino da seguire fosse l'assidua imitazione degli antichi e dei francesi. Soprattutto all'Art poétique di Boileau si ispirò il suo Saggio di una poetica critica per i tedeschi (Versuch einer critischen Dichtkunst für die Deutschen, 1730); in base a essi respinse il melodramma come forma d'arte e diede una valutazione negativa dei poemi di Ariosto, Tasso, Shakespeare e Milton. Indicò nell'imitazione della natura l'essenza dell'arte e i suoi modelli nei classici latini e, modernamente, in Corneille e Racine. In armonia con l'ottimismo pedagogico del primo illuminismo, Gottsched vedeva nel teatro, e in particolare nella tragedia, uno strumento per l'educazione morale del pubblico attraverso l'intervento sulle facoltà volitive. Volle dare ai tedeschi una “tragedia esemplare” con il Catone morente (Sterbender Cato, 1732). Importante fu la Fondazione della lingua tedesca (Grundlegung zu einer deutschen Sprachkunst, 1748), che contribuì alla formazione di un linguaggio letterario comune al Nord e al Sud.