Ovidio

Contenuto delle Metamorfosi

Dopo una breve invocazione agli dei perché siano propizi all'impresa, il poema inizia con la genesi della terra dal caos originale, la creazione degli animali e degli uomini, le quattro età del mondo, la metamorfosi del malvagio Licaone in lupo, il diluvio universale e il ripopolamento per opera di Deucalione e Pirra. Ai miti cosmogonici seguono le leggende connesse con gli dei e gli eroi, le loro passioni, odi, gelosie morbose, ripicche e abbandoni. Alcuni miti sono celebri: Dafne trasformata in alloro da Apollo e Io in giovenca da Giunone (I); Fetonte che precipita dal carro del sole; Callisto mutata in orsa e trasportata da Giove in cielo come costellazione (II); Atteone trasformato in cervo da Diana per averla vista nuda e sbranato dai suoi cani; Narciso innamorato di se stesso (III). E ancora Priamo e Tisbe, con il loro amore tragico; Perseo che salva Andromeda da un mostro marino (IV); il rapimento di Proserpina da parte di Plutone (V); Aracne tramutata in ragno e Niobe in rupe per aver osato sfidare rispettivamente Minerva e Latona; Procne e Filomena mutate in rondine e in usignolo (VI); Medea e i suoi misfatti (VII); i buoni vecchi Filemone e Bauci diventati alberi; il volo sventurato di Dedalo e Icaro (VIII). Seguono la drammatica morte di Ercole e la sua apoteosi (IX); Orfeo ed Euridice e il loro infelice amore; Pigmalione invaghito della sua bellissima scultura che, per intervento di Venere, diventa donna viva e lo sposa; Atalanta, invincibile nella corsa, e il marito Ippomene trasformati in leoni da Cibele per aver profanato un tempio (X); Mida, che tramuta in oro tutto ciò che tocca; le nozze di Peleo e Teti (XI). Ovidio narra poi la guerra di Troia, le imprese di Achille e la battaglia tra i Lapiti e i Centauri (XII); Glauco tramutato in dio; la contesa tra Aiace e Ulisse per le armi di Achille; Scilla trasformata in mostro marino da Circe (XIII); le peregrinazioni e la divinizzazione di Enea, la fondazione di Roma e l'apoteosi di Romolo, la cui moglie Ersilia diviene la dea Hora, associata a Quirino-Romolo. Nell'ultimo libro vi è il lungo discorso del filosofo Pitagora a Numa Pompilio sulla metamorfosi, l'apoteosi di Cesare, assunto in cielo come costellazione e l'elogio di Augusto.