Romanzo storico e autobiografia
- Introduzione
- Il romanzo tra illuminismo e romanticismo
- Walter Scott e il romanzo storico
- Il saggio autobiografico
- Riepilogando
Il saggio autobiografico
Il culto del soggettivo, dominante in età romantica nelle diverse forme, dal "sublime egocentrismo" di Wordsworth all'esibizionismo drammatico di Byron, spiega l'importanza che assunse il saggio autobiografico. Già se ne erano avuti esempi nel Seicento con Thomas Browne, nel Settecento con Sterne, ma nell'Ottocento esso divenne un genere letterario autonomo, in cui l'osservazione dei fatti si accompagnava ad accenti più personali e interpretativi rispetto agli esempi dei secoli precedenti. Fu maestro del genere, e in un certo senso il creatore, Charles Lamb.
Charles Lamb
Charles Lamb (1775-1834) nacque e visse tutta la vita a Londra, lavorando alla Compagnia delle Indie Orientali; la sua esistenza fu turbata da una tragedia della follia: sua sorella Mary Ann uccise la madre. Da quel momento Lamb si prese amorevolmente cura della sorella, pur continuando a lavorare e a occuparsi dei suoi studi. Sostanzialmente autodidatta, sorretto da una volontà quasi disperata di serenità e buon umore per fuggire alla tragicità della sua vita, si cimentò in vari generi letterari: la poesia, incoraggiato dall'amico Coleridge; il romanzo, con il racconto melodrammatico Rosamund Gray (1798); il dramma, con la tragedia elisabettiana John Woodvil (1802); la farsa Mr. H (1806) e vari racconti per bambini scritti con la sorella Mary, tra i quali i Tales from Shakespeare (Racconti da Shakespeare, 1807), che divennero un classico della letteratura infantile.
Molto più interessante fu l'attività di saggista: nei suoi Essays of Elia (Saggi di Elia, 1823) e Last essays of Elia (Ultimi saggi di Elia, 1833) Lamb riferisce delle sue esperienze personali, dei suoi interessi, ricordi, idee, gusti, prendendo sempre come punto di partenza e di osservazione la vita quotidiana, con uno stile raffinato, umorismo e malizia. Lamb rifiutò le concezioni razionalistiche e utopistiche diffuse nella sua giovinezza privilegiando una partecipazione sentita alle vicende umane, ma non condivise il sentimento per la natura del suo amico Wordsworth e l'atteggiamento estremo di Byron.
William Hazlitt
William Hazlitt (1778-1830), cronista parlamentare e critico teatrale, ebbe una personalità più energica di Lamb e una maggiore consapevolezza dei problemi politici e sociali della sua epoca; inoltre nei suoi numerosi saggi mostrò un'ampia varietà di temi (letteratura, teatro e arte, sport, paesaggio, viaggi). I più interessanti sono i saggi teatrali (Characters of Shakespeare's plays, Personaggi dei drammi di Shakespeare, 1817; Lectures on English poets, Conferenze sui poeti inglesi, 1818; On the English comic writers, Sugli scrittori comici inglesi, 1819; On the dramatic literature of the age of Elisabeth, Sulla letteratura drammatica dell'età elisabettiana, 1820). Egli pubblicò anche i saggi Table talk (Conversazioni intorno al tavolo, 1821-25) e The spirit of the age (Lo spirito dei tempi, 1825). Il suo stile è chiaro e la lingua semplice e quasi colloquiale; come critico letterario aderì al romanticismo con il suo spirito indipendente e il suo atteggiamento radicale, ma senza che le passioni politiche influenzassero il suo giudizio critico.
Thomas De Quincey
Thomas De Quincey (1785-1859) è probabilmente il più originale e il più eccentrico dei saggisti del romanticismo. Fece studi irregolari ed ebbe una vita errabonda, tormentata dalle difficoltà finanziarie, dai debiti e dalla dipendenza dall'oppio, del quale aveva cominciato a far uso quasi per caso, a diciannove anni, per curare dolori nevralgici. La sua vasta cultura e gli ampi interessi sono attestati dai numerosi articoli e saggi. La sua opera più famosa sono le Confessions of an English opium eater (Confessioni di un mangiatore di oppio, 1821), autobiografia della sua gioventù, e dei sogni provocati dall'oppio, pervasa da un sottile edonismo e da un carattere decadente che lasciarono profonda impronta su E.A. Poe e Baudelaire. Il successivo Suspiria de profundis (1845) mostra un autore sorprendentemente moderno, portato all'introspezione e consapevole dei diversi livelli della vita psichica.