Il naturalismo: Zola e Maupassant
In sintesi
Redazione De Agostini
Émile Zola | Émile Zola (1840-1902) arriva al naturalismo dopo la lettura di Flaubert e Balzac. Il suo primo romanzo originale è Thérèse Raquin (1867), nel quale applica all'ambito sociale le idee di Darwin. Nel saggio Il romanzo sperimentale (1880) teorizza che il romanzo deve indagare le cause e le relazioni tra ambiente e comportamento. |
Il ciclo dei Rougon-Macquart | Concepisce un vasto ciclo narrativo inteso come storia naturale e sociale di una famiglia, I Rougon-Macquart sotto il secondo impero. Tra i romanzi che lo costituiscono: Il ventre di Parigi (1873), L'ammazzatoio (1877), Germinale (1885), La bestia umana (1890). |
Caposcuola del naturalismo | Acclamato caposcuola del naturalismo, al centro di un cenacolo intellettuale che si riunisce ogni giovedì e che sfocia nella pubblicazione collettiva delle Serate di Médan (1880), partecipa anche alla vita sociale, schierandosi nel 1898 a fianco di Dreyfus con l'articolo J'accuse. Nell'ultimo ciclo romanzesco (Fecondità, 1899; Lavoro, 1901; Verità, 1903) riprende idee di riscatto sociale. |
Oggettività e creazione | Nei suoi cicli narrativi ha affrontato il tema del rapporto tra classi lavoratrici e industria capitalistica, analizzando minuziosamente l'orizzonte sociale della società degradata. |
Guy de Maupassant | Guy de Maupassant (1850-1893) inizia ad amare il mare della natia Dieppe sin dall'infanzia; partecipa alla guerra franco-prussiana. La sua formazione letteraria si svolge sotto la tutela di Flaubert. Partecipa alla fondazione della scuola naturalista pubblicando il racconto Palla di sego (1880). Autore di successo, pubblica tra l'altro La casa Tellier (1881) e Una vita (1883). Viaggia molto e conduce una vita sregolata. Scrive diversi volumi di novelle fra cui Racconti del giorno e della notte (1885). Pubblica i romanzi Bel-Ami (1885), Forte come la morte (1889). |
Un universo sordido e cupo | Tutta la sua opera esprime una visione cupa e irrimediabile della vita, dominata da sentimenti bassi e rovinosi, da un dolore assoluto ma insieme meschino. Allievo di Flaubert e Zola, esprime più le illusioni sulla realtà che l'oggettività del reale. |
La scuola naturalista | In contrapposizione con il formalismo estetico, i naturalisti formulano un'idea di letteratura come studio scientifico della realtà sociale, considerata, come in Taine, condizione di ogni agire umano. Campo di ricerca sono la piccola borghesia francese e i bassifondi. Genere peculiare il romanzo. |
I fratelli Goncourt | I Goncourt, Edmond (1822-1896) e Jules (1830-1870), sono un raro esempio di gemellaggio artistico. Il loro romanzo migliore, Germinie Lacerteux (1865), è anche manifesto del naturalismo. Capolavoro il celebre Diario (1887-96). |
Alphonse Daudet | Alphonse Daudet (1840-1897) esprime un naturalismo ironico e delicato nel suo capolavoro Le lettere dal mio mulino (1869). Grande successo ha avuto la sua trilogia su Tartarino di Tarascona. |
Jules Vallès | Jules Vallès (1832-1885), giornalista socialista, pubblica una trilogia di romanzi intitolata Jacques Vingtras (1879-86), di violenta satira sociale. |
Jules Renard | Jules Renard (1864-1910) è autore del celebre romanzo per ragazzi Pel di carota (1894). |